Torino

Violentata a 12 anni a Porta Nuova: altri quattro giovani indagati

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L’inchiesta si allarga: nuovi sospettati per gli abusi sulla ragazzina

Si allarga l’indagine sulla terribile violenza avvenuta nei bagni della stazione di Porta Nuova. Oltre al ventenne già accusato di stupro e in attesa dell’udienza preliminare, emergono altri quattro indagati: due minorenni e due maggiorenni.

Secondo gli inquirenti, questi ragazzi avrebbero avuto rapporti sessuali con la stessa 12enne, la quale risultava in contatto con numerosi uomini. Il pubblico ministero Barbara Badellino, che ha già chiesto il rinvio a giudizio del ventenne, ha approfondito le chat trovate sul cellulare della vittima, scoprendo altri episodi che configurano il reato di violenza sessuale.

L’arresto del ventenne e il cambio di versione della vittima

L’episodio principale risale al 26 luglio scorso, quando la giovane e il ventenne si sono incontrati e appartati nei bagni della stazione di Torino Porta Nuova. Poco dopo, alcuni passanti hanno sentito dei gemiti e hanno avvisato la polizia ferroviaria. Gli agenti, intervenuti subito, hanno trovato i due durante il rapporto sessuale.

La Sala Gonin, un tesoro nascosto alla stazione Porta Nuova di Torino
Immagine da: NotiziarioDelWeb

Alla richiesta dell’età, la risposta della ragazzina ha fatto scattare l’arresto immediato del ventenne, un giovane di origini egiziane, accusato di atti sessuali con una minorenne. Lui si è difeso dichiarando di non sapere che la ragazza fosse così giovane:
“Sembrava più grande”, ha affermato assistito dall’avvocato Stefania Giordano, raccontando che la 12enne avrebbe proposto di andare insieme in bagno dopo aver preso un gelato.

Inizialmente, anche la ragazzina aveva confermato questa versione, ma successivamente ha cambiato racconto, sostenendo di essere stata costretta a fumare marijuana e minacciata: “Se non lo fai, ti faccio del male”.

Queste dichiarazioni hanno aggravato la posizione dell’imputato, spingendo la pm Badellino a contestargli l’accusa di violenza sessuale aggravata. Inoltre, per la legge italiana, il consenso di una 12enne non ha valore: qualsiasi rapporto con un minore di 14 anni è considerato stupro. Dopo sei mesi di indagini, la procura ha chiesto il rinvio a giudizio del ventenne e l’udienza preliminare è stata fissata per il 9 aprile.

Una rete di incontri sospetti: il secondo filone dell’indagine

Dalle indagini è emerso un quadro ancora più inquietante. La 12enne ha raccontato di approfittare della distrazione dei nonni – con cui passava i pomeriggi mentre i genitori erano al lavoro – per uscire di casa e incontrare ragazzi con cui avere rapporti sessuali.

L’attenzione degli inquirenti si è concentrata sulle chat trovate dalla madre della vittima nel suo telefono. Dai messaggi è venuta alla luce una rete di incontri con diversi giovani, in appartamenti, bagni di stazioni e centri commerciali.

Interrogata dagli investigatori, la ragazza ha ammesso tutto: “Sì, ho avuto rapporti con parecchi ragazzi”. Ha parlato di una ventina di incontri, portando gli inquirenti a identificare altri quattro ragazzi – due minorenni e due maggiorenni – ora indagati per violenza sessuale.

L’inchiesta non si ferma qui. Gli investigatori stanno cercando di chiarire la reale portata della vicenda, verificando se ci siano altre persone coinvolte e se la giovane sia stata vittima di un giro più ampio di abusi.

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