Gli investimenti in criptovalute devono essere effettuati in maniera molto oculata, poiché è facile incappare in una truffa messa a punto da falsi trading online. Non a caso, la Polizia Postale ha diffuso un lungo post nel quale racconta di aver recuperato oltre 15.000 euro di un cittadino incappato in una di queste frodi.
“L’uomo, che dopo aver capito di essere caduto vittima di un raggiro si è rivolto alla Postale, ha visto riaccreditata sul proprio conto corrente una fetta consistente della somma da lui stesso investito in criptovaluta”, si legge nel post condiviso sulla pagina Facebook del Commissariato di PS Online.
“Gli operatori della Sezione Operativa Sicurezza Cibernetica di Parma della Polizia Postale – nuova denominazione della Sezione della Polizia Postale, hanno innanzitutto ricostruito le movimentazioni di denaro”. Questi, su indicazione di fantomatici broker, risultavano “convertiti in bitcoin e trasferiti su un portafoglio virtuale aperto su una nota piattaforma di Exchange e nella totale disponibilità dei criminali”. La Polizia è riuscita a congelare il portafoglio prima che i cybercriminali riuscissero a svuotarlo attraverso movimentazioni su altri wallet. “Sono quindi riusciti a bloccare quella parte del denaro ancora disponibile e non ancora volatilizzata in ulteriori transazioni, consentendo alla vittima il recupero di una parte di quei risparmi considerati oramai persi nell’improvvido investimento”.
Nel 2022 in Emilia Romagna si registrano circa 170 casi di truffe da trading on line, con perdite stimate in oltre cinque milioni di euro. Un aumento significativo, se si pensa che nel 2021 risultano 124 denunce e 3 milioni di euro.
“Molte delle vittime, di cui buona parte over 65, risulta aver investito e perso tutti i propri risparmi.
Ad oggi il fenomeno dei falsi investimenti risulta essere tra le modalità più registrate – e sicuramente più redditizie – nel mondo delle truffe. I criminali giocano sull’appeal del trading e sul fascino degli investimenti in criptovaluta, fenomeno in forte ascesa che promette facili ricavi in pochi click.
In realtà si tratta di un mondo più facilmente ricco di insidie che di guadagni, almeno per gli investitori meno esperti”, spiegano dalla Polizia Postale.
Ogni ora dei fantomatici “analisti finanziari” riescono a contattare le vittime online proponendosi con apparente competenza e disponibilità. Creano un rapporto di fiducia con numerosi contatti giornalieri. Offrono al cliente accessi a portali on line attraverso i quali poter monitorare l’andamento dell’investimento. Inoltre, “lo invitano a scaricare applicazioni con cui effettuare da remoto ed in autonomia delle operazioni”. Infine, “lo rassicurano infine sulla possibilità di potersi svincolare in pochi istanti ed incassare i proventi”. Molti, infatti, accettano di investire per la possibilità occasionale di riscuotere piccole somme. Tuttavia, quando la vittima termina la sua disponibilità economica o sceglie di incassare i profitti, il broker sparisce.
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