Chiusura del traforo del Monte Bianco: rischio tilt sulla Tangenziale di Torino

Il traforo del Monte Bianco verrà chiuso al traffico dal 4 settembre 2023 alle ore 17.00 fino al 18 dicembre alle 22.00

Il 4 settembre 2023 alle ore 17.00, il traforo del Monte Bianco a Torino verrà chiuso al traffico fino al 18 dicembre alle 22.00. A causa di ciò, Tir e auto prenderanno percorsi alternativi, tra cui il passaggio dal tunnel del Frejus e attraverso la A32, arrivando poi alla tangenziale di Torino, già congestionata soprattutto nelle ore di punta. Questa chiusura avrà un pesante impatto sulla tangenziale, che già viaggia a velocità ridotta per motivi di sicurezza e a causa dei cantieri presenti nella zona.

La società che gestisce il tunnel, Ativa, ha previsto un aumento medio di undicimila veicoli al giorno, di cui oltre la metà sono mezzi pesanti, pari a 6500 al giorno. Questo comporterà tempi di consegna più lunghi e un aumento dei costi per chi trasporta merci. Inoltre, la situazione causerà un aumento delle emissioni di polveri sottili e anidride carbonica, contribuendo all’inquinamento in una delle aree metropolitane più inquinate d’Europa.

Tuttavia, anche l’autostrada A32 sta affrontando pesanti lavori di manutenzione e ammodernamento, inclusa la ricostruzione di viadotti, il che provoca code soprattutto nei fine settimana. Questa situazione peggiorerà con l’afflusso di Tir e auto deviate dal tunnel del Bianco.

Leggi anche: Lavori in Tangenziale a Torino: possibili code e rallentamenti fino al 15 ottobre 2023

Le ripercussioni sulla Tangenziale

Si prevede che il sistema tangenziale di Torino subirà un grande impatto con le chiusure dei tunnel e si stima un notevole aumento del traffico. Alcuni caselli, come quello di Bruere e della Falchera, vedranno un notevole aumento del transito di veicoli al giorno, soprattutto mezzi pesanti.

Anche il nuovo tunnel del Tenda sta affrontando problemi e non sarà completamente operativo fino all’estate del 2024, mentre il destino del tunnel storico verrà discusso a settembre. La situazione complessiva dei collegamenti alpini tra Italia e Francia appare quindi problematica e necessita di una soluzione a lungo termine.