Svuota il conto ad una ricca donna di 85 anni riducendola alla fame
Torino: anziana benestante truffata da un uomo che ha prosciugato il suo conto corrente fino a ridurla alla fame
Un’anziana signora di 85 anni che conduceva una vita benestante in un bell’appartamento sito nella zona sud di Torino è stata raggirata al punto da ritrovarsi il conto prosciugato e soffrire la fame. Il responsabile è Mario Giuseppe Petullà, 74 anni.
Secondo quanto riportato su La Stampa, l’anziana originaria del Canavese, vedova da anni e senza figli, aveva conosciuto Petullà nel 2013. L’uomo è riuscito a guadagnarsi la sua fiducia fino a convincerla a chiudere il suo conto corrente per cointestarne altri con lui. Il cugino di primo grado dell’anziana, unico parente rimasto, ha scoperto la vicenda nel gennaio 2020.
L’uomo si era insospettito perché sua cugina non rispondeva più al telefono. Preoccupato, si è recato presso la sua abitazione accompagnato da sua moglie. Aveva le chiavi e ha trovato l’anziana signora svenuta a terra. Ricoverata al Mauriziano, è emerso che l’ottantacinquenne non mangiava da tempo e nel frigo c’erano solo pochissimi avanzi di cibo in cattivo stato di conservazione. L’uomo ha inoltre scoperto con stupore che l’estratto conto della donna riportava solo poche centinaia di euro nonostante godesse di una buona pensione. L’uomo ha quindi presentato denuncia in procura per far luce sulla faccenda.
Sottratti oltre 600.000 euro
Secondo quanto emerso dalle indagini, Petullà ha prosciugato i conti correnti dell’anziana, acquistando tre case – una per sé stesso, una per il figlio e una per una sua amica – assieme ad una costosa auto di marca BMW. Il totale dei soldi sottratti ammonta a circa 600.000 euro. Tra le varie operazioni di giroconti, prelievi e assegni circolari intestati a una “fantomatica cugina” dell’ottuagenaria, risulta inoltre la vendita di un garage di proprietà della donna, la quale però non ha mai ricevuto un centesimo.
Nelle ultime settimane lo stato di salute dell’anziana signora ha subito un peggioramento tale da disporre il ricovero in una casa di cura di Carmagnola. Nel frattempo, la giudice per le indagini preliminari di Torino, Elena Rocci ha rinviato Petullà a giudizio per appropriazione indebita aggravata.