“Chiediamo scusa, gentile signora, ma il ciuccio del bambino è caduto sul suo balcone. Possiamo cortesemente recuperarlo?”. Questo l’approccio della truffa del ciuccio ai danni degli anziani di Torino, al fine di convincerli ad aprire la porta di casa per sottrarre denaro e gioielli. Secondo quanto riportato su La Stampa, la polizia ha arrestato un uomo di 46 anni e una coppia di 29 anni, responsabili di sei furti in città in meno di due mesi. L’ultimo colpo è stato ai danni di una 75enne nella zona di Madonna di Campagna. Hanno trafugato braccialetti, collane e i risparmi di una vita, compresa la fede nuziale. Gli investigatori della squadra mobile li hanno sorpresi in flagrante dopo un’articolata indagine basata su denunce, analisi delle telecamere di videosorveglianza della città e pedinamenti.
Il loro stratagemma prevedeva l’uso del pretesto del ciuccio del bambino. Altri membri della banda si facevano passare per nuovi inquilini per ottenere informazioni sulla zona e possibili lavori da fare. Uno dei malviventi distraeva la vittima, confondendola e stordendola con parole, mentre il complice entrava di soppiatto in casa per depredarla di tutto ciò che trovava. Questo andava oltre il furto materiale, causando una profonda rottura psicologica per la vittima. Scelti spesso perché soli, gli anziani iniziavano a sentirsi insicuri e vulnerabili nella propria casa, perdendo fiducia in se stessi.
Le tecniche per rubare agli anziani, nuove e consolidate, si intrecciano. Le truffe a contatto diretto stanno diminuendo poiché la probabilità di essere individuati dalla polizia è alta. Ora i truffatori preferiscono agire a distanza, ad esempio tramite telefonate. Grazie a campagne di sensibilizzazione, le vittime sono sempre più consapevoli. Ciò ha portato a una riduzione dei casi di truffe agli anziani a Torino, mentre in provincia la situazione è diversa. La combinazione di prevenzione, sensibilizzazione, investigazione e repressione ha consentito di smascherare e smantellare vari gruppi specializzati in questo tipo di furti.
Mentre intrufolarsi in casa diventa più rischioso, i truffatori si sono adattati e utilizzano metodi diversi, come le truffe telefoniche. Un’indagine della squadra mobile ha scoperto un gruppo di truffatori di origine polacca che contattava le vittime tramite call center esteri. Si spacciavano per autorità o parenti in difficoltà, richiedendo ingenti somme di denaro. Questi incontri sono rapidi e ben pianificati, senza lasciare tracce o impronte.
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