Torino, il Consiglio comunale bloccato per due ore dal crocifisso nel taschino di Viale
Tensione in Consiglio comunale a Torino: la seduta sospesa per due ore a causa del crocifisso nel taschino del consigliere Silvio Viale.

Nuovo scontro in Sala Rossa: il consigliere Silvio Viale protesta contro il crocifisso in aula e la seduta viene sospesa
Tensione in Consiglio comunale a Torino, dove la seduta è stata interrotta per due ore a causa di un gesto simbolico del consigliere di maggioranza Silvio Viale. Il capogruppo dei Radicali ha infatti deciso di presentarsi in aula con un crocifisso nel taschino della giacca, un atto di protesta contro la presenza del simbolo religioso nell’aula consiliare.
L’inizio dei lavori era previsto per le 15, ma la presidente del Consiglio comunale Maria Grazia Grippo ha immediatamente sospeso la seduta, ritenendo l’esposizione del crocifisso da parte di Viale un oltraggio alla sensibilità religiosa. Nonostante i tentativi di mediazione da parte del capogruppo del Partito Democratico Claudio Cerrato e dell’assessore ai Grandi Eventi Mimmo Carretta, il consigliere radicale non ha accettato di rimuovere il simbolo dal taschino.
La reazione della presidente Grippo: «Oltraggia la sensibilità religiosa»
La seduta è ripresa intorno alle 17, con la presidente Grippo che ha ribadito le proprie scuse all’assemblea e ha nuovamente chiesto a Viale di rimuovere il crocifisso. Il consigliere, però, ha rifiutato, mantenendo ferma la sua posizione. La presidente ha quindi annunciato che nei prossimi giorni valuterà eventuali provvedimenti disciplinari nei confronti di Viale.
L’episodio è solo l’ultimo capitolo di una battaglia che va avanti da settimane. Il consigliere radicale aveva già tentato di far rimuovere il crocifisso dall’aula attraverso una delibera di iniziativa consiliare, chiedendo un referendum sulla questione. Tuttavia, la proposta è stata bocciata, spingendo Viale a inscenare questa nuova forma di protesta.
Le opposizioni attaccano: polemica sul regolamento e accuse reciproche
Le opposizioni hanno duramente criticato la gestione della vicenda da parte della presidente Grippo, contestando la sua interpretazione del regolamento. Secondo la sua lettura, i simboli religiosi e politici non possono essere esibiti in aula in modo “spettacolarizzato”.
La presidente del Consiglio comunale ha poi attaccato direttamente Viale, accusandolo di mancare di rispetto all’istituzione e alla sensibilità religiosa di milioni di persone. «Da settimane il consigliere Viale non esita a oltraggiare la sensibilità religiosa di milioni di cittadini e l’integrità istituzionale dell’assemblea», ha dichiarato Grippo.
Inoltre, ha fatto riferimento a un precedente episodio in cui Viale avrebbe pronunciato affermazioni umilianti sul ruolo delle donne, rivolgendosi in maniera irrispettosa alla vicepresidente e ad alcune consigliere. «L’escalation di questi atteggiamenti ha portato alla paralisi parziale dell’aula. Mi dispiace che alcuni colleghi non abbiano colto la gravità della situazione», ha concluso la presidente.