Torino, la casa dove abitò Camillo Benso conte di Cavour
In pieno centro storico a Torino è presente una targa che ricorda la casa dove visse e morì Camillo Benso Conte di Cavour
Nel cuore di Torino c’è una targa che ricorda il luogo dove visse Camillo Benso Conte di Cavour, che recita quanto segue: “Il conte Camillo di Cavour nacque in questa casa addì 10 agosto 1810 e vi morì il 6 giugno 1861. Ricordo posto dal Municipio”. Il palazzo Benso di Cavour, conosciuto anche come Casa Cavour, è localizzato all’intersezione tra via Giuseppe Luigi Lagrange 23 e via Cavour 8.
Edificato nel 1729 dall’ingegnere Giovanni Giacomo Plantery secondo la volontà del bisnonno di Camillo, Michele Antonio Cavour, negli anni a venire la struttura si estese con un progetto che includeva due cortili, uno rustico e uno d’onore, un atrio con pregiati stucchi, uno scalone con una volta dipinta nel XIX secolo e il piano nobile con due saloni, di cui il più vasto decorato con stucchi neobarocchi.
Le sorti dell’abitazione dopo la morte del conte di Cavour
In seguito alla morte del Conte Camillo di Cavour, che non ebbe discendenti, il palazzo divenne di proprietà dall’unica nipote Giuseppina e poi passò alla famiglia Bollati, futuri editori torinesi, che lo privatizzarono. La Regione Piemonte si occupò della protezione dei decori originali settecenteschi nel periodo 1998-2005. Questo edificio, situato nella zona pedonale di via Lagrange, è attualmente usato per alloggi privati e uffici.
È interessante notare che nel 1847 il giornale dell’epoca, Il Risorgimento, nacque proprio tra le mura di questo palazzo. Camillo Paolo Filippo Giulio Benso, celebre come Conte di Cavour, fu ministro del Regno di Sardegna dal 1850 al 1852, presidente del Consiglio dei ministri dal 1852 al 1859 e dal 1860 al 1861. Alla costituzione del Regno d’Italia, divenne il primo presidente del Consiglio dei ministri della nuova nazione. Morì a cinquant’anni mentre ricopriva questa carica. Fu uno dei principali artefici del Risorgimento italiano, promotore di idee liberali e del progresso civile ed economico. A lui sono state intitolate innumerevoli vie, piazze e statue.