L’artista Richi Ferrero ha firmato molte opere in edifici della città di Torino come ad esempio l’albero luminoso nel cortile per “Number 6”, il Palazzo Valperga Galleani di via Alfieri 6 considerato anni fa come “la casa più bella del mondo”. Ha inoltre dato il suo contributo per “Lagrange 12”, con una cancellata in stile futurista che evoca il movimento di una motocicletta nel cortile del palazzo. Oggi vogliamo soffermarci sulle più suggestive che si possono ammirare semplicemente passeggiando per le vie del capoluogo piemontese.
Il simbolo della città di Torino è stato raffigurato dall’artista nel 2018 in un’affascinante statua tra le strade del quartiere Quadrilatero Romano. Situato sulla facciata dell’edificio “Quadrato“, il Relais Urbano realizzato dal Gruppo Building in via delle Orfane 20, quest’opera d’arte contemporanea raffigura un toro che sembra sfondare il muro con le sue corna dorate per dirigersi verso piazzetta Visitazione, dove affaccia lo stabile. La scultura vuole rappresentare la storia di Torino che guarda al futuro.
“Questo Toro dalle corna d’oro è una visione della città, di ciò che è stata e di quel che sarà. Il frame che congela l’attimo dello sfondamento è il mutare di Torino nel presente ogni qualvolta lo sguardo di chi passa ne coglierà la presenza”, ha spiegato l’artista.
Nel 2006 Ferrero ha invece concepito l’idea delle Vedette di Torino: “Una triade di guerrieri veglia la città dai suoi tetti. Li ho concepiti in modo che ciascuna opera, di giorno, si disegni sul cielo della città come un segno di matita su un foglio mentre al tramonto un particolare rivestimento combinandosi con la luce che li veste li restituisce alla visione come se emettessero luce propria. I miei guerrieri non sono né invasori né conquistatori, ma vedette del territorio mentale”.
La prima scultura (collezione privata) – risalente al 2006 – è Il Grande Guerriero. Si tratta di una realizzazione tridimensionale di un disegno al tratto dell’artista stesso e raffigura un guerriero in cima al tetto di uno stabile di corso Giacomo Matteotti 41, all’angolo con via Donati.
Più tardi – nel giugno 2015 – è stata aggiunta Sagittaurus, il secondo “guardiano” della città. Si trova sul tetto di un’edificio situato in corso Massimo d’Azeglio, all’angolo con corso Vittorio Emanuele II. La scultura rappresenta il connubio tra un arciere ed un toro – simbolo dei Taurini – gli abitanti della zona che divenne il presidio romano Augusta Taurinorum.
Infine, nel 2016, si è aggiunta la terza “vedetta”. L’opera Equìnox si trova in cima ad un palazzo del 1600 situato all’angolo di via Giuseppe Luigi Lagrange e via Giovanni Giolitti. Rappresenta un guerriero armato di balestra in sella al suo cavallo, pronto a spiccare lunghi balzi tra i tetti della città.
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