Nel cuore di Nichelino, un evento insolito ha richiamato l’attenzione dei Carabinieri del nucleo CITES di Torino: la scoperta di una tartaruga malata e abbandonata in un parco pubblico. Questo esemplare non presentava alcun segno distintivo, suscitando preoccupazione e curiosità. Dopo un’attenta ispezione, i Carabinieri hanno identificato l’animale come una rara tartaruga aracnoide, o Pyxis arachnoides, un tesoro biologico noto per essere in pericolo critico di estinzione.
Originaria della costa meridionale del Madagascar, la Pyxis arachnoides sottospecie madascariensis è un esemplare straordinario che abita le radure delle foreste tropicali decidue e le boscaglie aride. Questa tartaruga mostra un’adattabilità limitata alla cattività, necessitando di condizioni specifiche come un terreno secco e un’elevata umidità notturna. Durante il suo lungo periodo di latenza, si nasconde interrata nella sabbia o sotto le foglie secche. La sopravvivenza di questo esemplare è messa a rischio dalla distruzione dell’habitat e dalla scarsa prolificità della specie, che la rende estremamente vulnerabile.
I primi accertamenti veterinari suggeriscono che questa tartaruga sia stata prelevata in natura e importata illegalmente in Italia, un’azione che infrange la normativa CITES. Questa convenzione internazionale, che mira a proteggere le specie in via di estinzione come la Pyxis arachnoides, classifica l’esemplare come CRITICALLY ENDANGERED nella lista rossa IUCN. Dal 2005, la specie è inserita nell’allegato A del regolamento CE 338/97. Si trova in appendice I della convenzione CITES su richiesta del Ministero dell’Ambiente del Madagascar. La legge punisce severamente l’importazione illegale o la detenzione di tali esemplari senza la documentazione appropriata, con pene che variano dall’arresto fino a due anni e ammende considerevoli.
Questo caso sottolinea l’importanza della responsabilità ambientale, soprattutto per i viaggiatori che possono essere tentati di portare souvenir esotici. È fondamentale comprendere che l’acquisto o il trasporto di esemplari vivi, coralli o parti di animali e piante possono avere conseguenze devastanti sugli ecosistemi nativi. Le sanzioni previste dalla normativa CITES per tali atti illeciti sono estremamente severe, mirando a preservare la biodiversità globale.
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