T-Red di Torino: l’odissea dell’imprenditore che rischia fino a 14.000 euro di multa
Federico Bacci, imprenditore di Torino, rischia di dover pagare una maxi multa di 14.000 euro a causa di un T-Red problematico
Nel giugno del 2020, Federico Bacci, imprenditore di Torino, ha incontrato un ostacolo inaspettato: una serie di multe per aver utilizzato la corsia di sinistra in strade come corso Potenza, corso Lecce e corso Trapani. Queste infrazioni, a sua insaputa, sono state rilevate dai dispositivi T-Red. I verbali, iniziati a giungere a dicembre dello stesso anno, hanno sommato ben ventuno sanzioni per lo stesso motivo: l’uso scorretto della corsia di sinistra.
Dopo aver pagato le prime multe, Bacci ha scelto di indagare e contestare quelle successive. Tuttavia, né il giudice di pace né il Comune di Torino hanno fornito risposte adeguate. Anche un appello al prefetto, per richiedere un controllo della segnaletica stradale, non ha portato a un esito positivo.
L’indifferenza delle Istituzioni
A tre anni dall’inizio della vicenda e a cinque mesi dai suoi appelli pubblici (di cui abbiamo parlato la scorsa estate), Bacci non ha ricevuto le risposte sperate. L’imprenditore ha temuto una richiesta di pagamento per una somma che potrebbe oscillare tra i 10 e i 14 mila euro, una prospettiva preoccupante sia per lui personalmente sia per la sua azienda, già sottoposta a elevati carichi fiscali.
Nonostante ciò, Bacci ha mantenuto la sua posizione ferma nel non voler saldare tutte le multe, convinto che l’accumulo fosse dovuto a ritardi burocratici nella notifica della prima infrazione. “La segnaletica stradale è inadeguata e fuorviante”, ha dichiarato.
Critiche verso il sistema dei T-Red
In un’intervista a Il Corriere, l’imprenditore ha criticato apertamente il sistema dei T-Red a Torino, definendolo più “un’attività commerciale” che un mezzo di sicurezza stradale. Ha sottolineato che i vigili urbani dovrebbero concentrarsi di più sul controllo dei quartieri piuttosto che sulla generazione di multe automatizzate. Ha inoltre rivelato che i T-Red torinesi sarebbero autorizzati ma non omologati, il che richiederebbe la presenza fisica di un agente per legittimare le sanzioni.