In questi giorni sta circolando sui social la foto del Toh di Torino ambientato nel mondo di Squid Game. Nell’immagine la scultura sostituisce la bambola robot della serie Netflix protagonista dell’episodio “Un, due, tre, stella”. Ovviamente si tratta di un’illustrazione ironica, ma che fa pensare: come sarebbero i giochi di Squid Game se fossero ambientati in Piemonte? Scopriamo l’ipotetico scenario nel dettaglio.
Prendendo ispirazione dalla terza puntata della prima stagione di Squid Game, probabilmente un giocatore di Torino si ritroverebbe a dover decorare un dolce tipico piemontese come il Bönet. Per chi non ha ancora visto l’episodio, ecco una breve spiegazione senza troppi spoiler: i giocatori di Squid Game avranno a che fare con una prova “culinaria” durante la quale dovranno maneggiare dei dolcetti tipici della cultura sudcoreana (a proposito, curiosi di sapere la ricetta? Ne abbiamo parlato in questo articolo). La sfida: incidere la forma di un ombrello sul Bönet senza romperlo, né farlo sciogliere.
Tipico gioco della zona di Meana di Susa e Mattie, in provincia di Torino, le ruzzole potrebbero essere la sfida perfetta per gli Squid Game. Le regole: si lancia facendo rotolare il più lontano possibile un oggetto a forma di disco di dimensioni varie.
Storico gioco radicato nel Basso Piemonte, la pallapugno prevede squadre da quattro giocatori (un battitore, un centrale e due terzini) ed ha un punteggio simile al tennis. I giocatori proteggono il pugno con una fasciatura e lo scopo del gioco è quello di lanciare la palla il più possibile vicino alla linea del campo avversario o – meglio – oltre la stessa per segnare un “intra”, un “fuori campo” che vale 15 punti. Nel caso in cui la palla dovesse finire oltre il muro d’appoggio o al di là della linea laterale si ottiene un fallo, e sarà la squadra avversaria a guadagnare un quindici.
Si tratta di un gioco molto antico. Alcuni documenti parlano di giochi con la palla colpita con attrezzi in cartapecora e telaio in legno già nel periodo compreso tra ‘600 e ‘700. Ad ogni modo, la Federazione Ginnastica d’Italia riconosce il tamburello dal 1890. Una sfida perfetta per gli Squid Game piemontesi, dato che si tratta di un gioco così antico da aver dato il nome ad uno dei rioni storici di Torino, il Balon. In sostanza si tratta di un gioco di squadra che prevede una palla e un tamburello con cui colpirla. Le squadre sono composte da 9 giocatori, di cui 5 in campo e 4 in panchina. In campo ci sono due terzini, un centrocampista, un battitore e un rimettitore. Lo scopo del gioco è quello di mandare la palla nel campo avversario tramite il tamburello, al volo o con un rimbalzo.
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