Nella mattinata di oggi, domenica 11 dicembre 2022, Claudio Campiti, 57 anni ha rubato una pistola Glock da un poligono di tiro e ha aperto il fuoco nel mezzo di una riunione di condominio. La sparatoria ha avuto luogo in un bar a Roma, in via Monte Giberto, nella zona di Fidene ed ha generato tre vittime Sabina Sperandio, 71 anni, Elisabetta Silenzi, 55 e Nicoletta Golisano, 50 anni. Quattro i feriti, tra questi una donna di 50 anni, in condizioni critiche.
“È entrato nella sala, ha chiuso la porta e ha urlato vi ammazzo tutti e ha cominciato a sparare”, ha raccontato una testimone presente al momento della tragedia. Uno dei presenti, un uomo di 67 anni si è gettato addosso al killer non appena lo ha visto indugiare con la pistola inceppata, ma nella colluttazione è rimasto ferito al volto. “Mi sono gettato addosso a lui e l’ho bloccato. Ha esploso il primo colpo, poi ha esploso il secondo proiettile uccidendo la seconda persona. Ha colpito poi la terza donna. Io ero il quarto, ma sono intervenuto”, ha raccontato il sessantasettenne, attualmente ricoverato al policlinico Gemelli.
Campiti aveva chiesto il porto d’armi, ma non l’aveva ottenuto per via delle liti in atto con il Consorzio del condominio prontamente segnalate ai Carabinieri. L’uomo, difatti, era insolvente con i conti condominiali ed era solito causare discussioni. Fan del nazifascismo, ha perso un figlio di 14 anni in un incidente sulle piste da sci nel 2012. Aveva aperto un blog dove raccontava il suo disagio e il suo astio verso il Consorzio.
Poche ore dopo l’arresto di Claudio Campiti, il premier Giorgia Meloni ha voluto lasciare un messaggio di cordoglio per l’amica persa nella sparatoria. “Nicoletta era una mamma protettiva, un’amica sincera e discreta, una donna forte e fragile allo stesso tempo. Ma era soprattutto una professionista con un senso del dovere fuori dal comune. È stato quel senso del dovere a portarla lì, di domenica mattina, dove un uomo la aspettava per ucciderla a colpi d’arma da fuoco, insieme ad altre due donne, durante una riunione di condominio a Roma”, ha scritto il Primo Ministro sulla sua pagina Facebook.
“Nicoletta era mia amica. Lascia il marito Giovanni e uno splendido bambino di dieci anni, Lorenzo. Con la sua, altre famiglie, alle quali esprimo tutta la mia vicinanza, sono state distrutte. L’uomo che ha ucciso queste tre donne innocenti, e ha ferito altre tre persone, è stato fermato e spero la giustizia faccia quanto prima il suo corso. Il poligono dal quale aveva sottratto la pistola (il porto d’armi gli era stato rifiutato) è sotto sequestro”.
“Eppure la parola “giustizia” non potrà mai essere accostata a questa vicenda. Perché non è giusto morire così. Nicoletta era felice, e bellissima, nel vestito rosso che aveva comprato per la festa del suo cinquantesimo compleanno, qualche settimana fa. Per me sarà sempre bella e felice così. A Dio Nico. Ti voglio bene”.
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