Il regno di Re Cozio emerge come un periodo indimenticabile nella storia del Piemonte antico, durante il quale questo monarca sagace non solo unì diverse tribù sotto il suo stendardo ma riuscì a tessere una rete diplomatica cruciale con l’Impero Romano, influenzando significativamente il corso storico della regione.
La storia di Cozio si intreccia con quella del Piemonte, a partire dall’opera diplomatica iniziata da suo padre, Donno. Quest’ultimo aveva accolto Giulio Cesare, consentendogli il passaggio attraverso le importanti vie alpine e ponendo le basi per un’amicizia strategica con Roma. Cozio, erede di questa visione, consolidò l’alleanza. Guidò con prudenza in tempi di rivolte e incertezze, mantenendo un rapporto equilibrato con i Romani anche durante periodi turbolenti.
L’avvento di Cesare Augusto portò una nuova era di stabilità politica, e fu in questo clima che, nel 13 a.C., Cozio siglò un trattato di pace con l’imperatore. Qui inaugurò un periodo di prosperità e cooperazione. Questa storica riconciliazione venne immortalata con la costruzione dell’Arco di Augusto a Susa. Si tratta di un monumento che ancora oggi testimonia la profondità dell’alleanza tra il Piemonte e Roma.
La sovranità di Cozio si estendeva su un complesso di tribù nel territorio piemontese. Tra queste, i Segusini si distinguevano nell’area di Segusium (l’odierna Susa), con un dominio che raggiungeva Ocelum e Villardora. Altre tribù chiave includevano i Vennavi, Belaci, Segovii, Iemeri, Maielli e Vibelli, ciascuno dei quali occupava specifiche valli e zone, contribuendo alla ricchezza culturale della regione.
Con Cozio al potere, Segusium si trasformò da un insediamento modesto a una città romana fiorente, arricchita da splendidi marmi e monumenti celebrativi. Cozio, assumendo il nome romano di Marcus Iulius Cottius e accettando il titolo di praefectus civitatis, non solo sottolineò la sinergia con l’Impero ma anche evidenziò l’importanza strategica del Piemonte. La sua posizione era fondamentale nel contesto dei passaggi alpini per Roma.
Il regno di Cozio lasciò un’eredità duratura, tanto che la regione prese il nome di Alpes Cottiae in suo onore. Pur in un’era di crescente latinizzazione, la fedeltà alle tradizioni locali permase, e la figura di Cozio fu celebrata per generazioni come un leader giusto e lungimirante, il cui mausoleo divenne un santuario di memoria storica e culturale.
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