
L’emergenza della peste suina africana continua in Piemonte con l’individuazione di cinque nuovi casi tra i cinghiali.
L’epidemia di peste suina africana (PSA) persiste in Piemonte, con la scoperta di cinque nuovi casi di contagio tra i cinghiali. I recenti focolai sono stati individuati ad Arquata Scrivia, Cerano e Trecate, portando il totale dei casi registrati nella regione a 696.
La peste suina africana è una grave malattia virale che colpisce i suini domestici e selvatici, causando perdite economiche significative nell’industria suinicola. Nonostante il suo nome, la malattia si è diffusa ben oltre l’Africa e ha recentemente causato focolai in Europa, Asia e Oceania.

I cinghiali, in particolare, sono un vettore chiave per la diffusione del virus della PSA. Essi possono contrarre il virus attraverso il contatto diretto con suini infetti, l’ingestione di cibo o acqua contaminati, o l’esposizione a oggetti contaminati come veicoli o attrezzature agricole.
La peste suina africana è una minaccia seria per l’industria suinicola. È essenziale che gli agricoltori, i veterinari e le autorità sanitarie lavorino insieme per prevenire la diffusione del virus e proteggere la salute dei suini.
Per contrastare l’epidemia, le autorità stanno prendendo misure per monitorare e controllare la popolazione di cinghiali, ridurre il rischio di trasmissione del virus e sensibilizzare il pubblico sull’importanza delle pratiche di bio-sicurezza. Inoltre, sono in corso ricerche per sviluppare un vaccino efficace contro la PSA.