Un’inquietante scoperta nei boschi di Pralormo
Mentre si trovava nel bosco di Pralormo, in prossimità del lago della Spina, un cercatore di funghi ha fatto una macabra scoperta: ossa umane sparse tra la vegetazione. Nel dettaglio, ha scorto la presenza di un teschio e frammenti di vestiti. Ancora turbato, l’uomo ha immediatamente contattato il 112 per segnalare il ritrovamento.
L’intervento delle forze dell’ordine e le prime ipotesi
Non appena ricevuta la segnalazione, i Carabinieri di Poirino, coadiuvati dal nucleo operativo di Chieri e dal pm della procura di Asti, si sono recati sul posto, accompagnati da un medico legale. Quest’ultimo si è occupato del recupero dei resti, che verranno sottoposti a analisi approfondite per determinare il periodo esatto della morte.
Dalle prime valutazioni, sembra che le ossa potrebbero appartenere a una persona anziana scomparsa da anni. Ma chi potrebbe essere? Gli investigatori stanno lavorando senza sosta per svelare questo mistero, facendo affidamento sia sulla memoria collettiva che sulle analisi scientifiche. Nei giorni a seguire, verranno effettuate comparazioni tra il DNA estratto dai resti e quello dei familiari delle persone scomparse nella zona, nella speranza di dare un’identità a queste ossa.
Il contesto dei dispersi nel Torinese
Sembra incredibile che, in una zona frequentata da escursionisti e cercatori di funghi, un corpo possa rimanere inosservato per così tanto tempo. Questo ritrovamento riporta alla mente altre scomparse avvenute nel Torinese, vicende spesso dimenticate che ogni tanto tornano alla luce. Tra queste, la redazione di La Stampa cita la storia di Letizia Teglia, la ragazza ipovedente di Borgaro scomparsa 28 anni fa, Sabina Badani e altre tristi vicende come quella di Marina Di Modica o Camilla Bini. Senza dimenticare il caso di Ines Feletti, scomparsa nel 1999, e dei velisti Aldo Revello e Antonio Voinea, scomparsi nel 2018.
