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Nuovo Decreto Natale 2020: Italia rossa e arancione dal 24 al 6 gennaio. Regole e ristori

Nuovo Decreto Natale 2020: Italia rossa e arancione dal 24 al 6 gennaio.

Zona rossa il 24, 25, 26, 27 e 31 dicembre, 1°, 2,3,4,5 gennaio; Zona arancione il 28, 29, 30 dicembre e 4 gennaio

Italia in zona rossa dal 24 dicembre al 6 gennaio nei giorni prefestivi e festivi, e in zona arancione nei giorni feriali. Ecco la decisione presa dal governo, dopo il tira e molla durato giorni. Il consiglio dei ministri ha dato il via libera, nella serata del 18 dicembre, al nuovo decreto Natale con la stretta per le festività natalizie. È in arrivo un nuovo semi-lockdown che garantirà però – secondo le parole del premier Giuseppe Conte – un minimo di socialità.

Il nuovo provvedimento è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il 18 dicembre (DECRETO-LEGGE 18 dicembre 2020, n. 172), ed è in vigore dal 19 dicembre 2020.

In 3 articoli si definiscono le regole a cui i cittadini dovranno attenersi in termini di spostamenti, acquisti, cene, visite a parenti per tutto il periodo delle feste di Natale, Capodanno ed Epifania. Vengono inoltre stabilite le sanzioni a cui si andrà incontro in caso di mancato rispetto delle stesse.

In realtà il riferimento è ancora il Dpcm Natale del 3 dicembre, ma con alcune modifiche.

DPCM NATALE

Il nuovo Decreto in vigore dal 19 dicembre stabilisce infatti proprio che:

“Fermo restando quanto previsto dall’articolo 1, comma 2, del decreto-legge 2 dicembre 2020, n. 158, nei giorni festivi e prefestivi compresi tra il 24 dicembre 2020 e il 6 gennaio 2021 sull’intero territorio nazionale si applicano le misure di cui all’articolo 3 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 3 dicembre 2020; nei giorni 28, 29, 30 dicembre 2020 e 4 gennaio 2021 si applicano le misure di cui all’articolo 2 del medesimo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 3 dicembre 2020, ma sono altresi’ consentiti gli spostamenti dai comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione in ogni caso degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia”.

Nel periodo delle festività, nei giorni inseriti nella zona arancione si potrà uscire dal territorio dei piccoli Comuni sotto i 5 mila abitanti, entro un raggio di 30 chilometri, come pre-annunciato negli scorsi giorni, dopo la protesta di molti sindaci di piccoli enti e di cittadini tenuti distanti dai loro cari solo da una manciata di chilometri.

Possibilità di allargamento

Già negli scorsi giorni Il premier Giuseppe Conte aveva aperto una riflessione sull’opportunità di allargare le possibilità di spostamento tra Comuni a Natale e nei giorni delle feste.

Le misure di Natale previste dall’ultimo decreto uscito dal Cdm sono state annunciate da Giuseppe Conte in un’attesissima conferenza stampa. Il premier ha ammesso come “la situazione rimane difficile. Il virus continua a circolare dappertutto. Per questo anche tra i nostri esperti c’è forte preoccupazione che la curva dei contagi possa subire un’impennata durante il periodo natalizio”.

“Dobbiamo rafforzare le misure, che sono necessarie, anche in vista della ripresa”, ha continuato il premier. “Abbiamo adottato un Decreto legge come punto di equilibrio tra la stretta e le deroghe necessarie”.

Vediamo in breve cosa stabilisce attualmente il nuovo decreto con le restrizioni per festività di Natale, Capodanno ed Epifania e cosa cambierà nei prossimi giorni.

Nuovo Decreto Natale: spostamenti vietati

Ha vinto la linea dura, quella di Boccia-Franceschini-Speranza, che chiedeva misure rigorose, al limite del lockdown di Natale. Anche se in realtà per alcuni esperti non sono poi misure così dure se paragonate a quelle di altri paesi, come la Germania. Walter Ricciardi in particolare, ai microfoni di Otto e Mezzo ha insistito sul fatto che sarebbero servite misure più drastiche.

E in effetti anche il premier ha rassicurato in conferenza stampa sul fatto che “un minimo di socialità” sarà garantita.

Il consiglio dei ministri riunitosi nella serata del 18 dicembre ha reso l’Italia una grande zona rossa per tutte le festività e le prefestività, dal 24 dicembre al 6 gennaio 2021, e una zona arancione per i giorni feriali.

Ecco le principali restrizioni e regole da seguire:

ZONA ROSSA FESTIVI E PRE-FESTIVI

  • zona rossa dal 24 dicembre al 6 gennaio in tutta Italia
  • vietato ogni spostamento tra Regioni
  • la zona rossa è introdotta nei giorni: 24, 25, 26, 27 e 31 dicembre, 1°, 2,3,4,5 gennaio 2021.
  • si esce solo per ragioni di lavoro, necessità e salute. Chi si sposta deve presentare l’autocertificazione,
  • è possibile ricevere a casa fino a 2 persone non conviventi dalle 5 alle 22. Lo spostamento verso le abitazioni private è consentito una sola volta al giorno, in un arco temporale compreso fra le ore 5 e le 22 verso una sola abitazione ubicata nella medesima regione e nei limiti di due persone, ulteriori rispetto a quelle già conviventi, oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la potestà genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi,
  • consentita attività motoria (vicino casa) e sportiva (lontano dai centri),
  • esercizi commerciali, centri estetici, bar e ristoranti chiusi
  • per bar e ristoranti è sempre consentito il domicilio e dalle 5 alle 22 l’asporto,
  • negozi al dettaglio chiusi,
  • sono aperti supermercati, negozi di beni alimentari, edicole, tabaccherie, farmacie, parrucchieri, barbieri, le chiese sino alle 22.

ZONA ARANCIONE GIORNI FERIALI

  • Zona arancione nei giorni feriali: 28, 29, 30 dicembre e 4 gennaio,
  • ci si sposta solo all’interno del Comune senza giustificare il motivo,
  • nei comuni più piccoli spostamenti fuori paese per Comuni fino a 5 mila abitanti entro 30 chilometri, senza raggiungere i capoluoghi,
  • è possibile ricevere a casa fino a 2 persone non conviventi dalle 5 alle 22. Lo spostamento verso le abitazioni private è consentito una sola volta al giorno, in un arco temporale compreso fra le ore 5 e le 22 verso una sola abitazione ubicata nella medesima regione e nei limiti di due persone, ulteriori rispetto a quelle già conviventi, oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la potestà genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi,
  • chiusi bar e ristoranti, ad eccezione asporto e domicilio
  • negozi aperti fino alle 21,
  • resta il coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino.

Decreto Natale 2020: spostamenti tra piccoli Comuni

Come anticipato, gli spostamenti tra Comuni sono consentiti solo:

  • nei giorni in zona arancione,
  • se si vive in piccoli Comuni sotto i 5 mila abitanti e comunque entro un raggio massimo di 30 chilometri,
  • non si potranno raggiungere i capoluoghi.

Chi invece abita in Comuni sopra i 5 mila abitanti dovrà restare confinato all’interno del proprio paese.

Lo stesso Ministro degli esteri, Luigi Di Maio, parlando in diretta sul suo profilo Facebook aveva espresso il disappunto per la rigidità delle restrizioni: “È assurdo che non ci si possa spostare tra piccoli comuni quando ci sono città con milioni di abitanti”. Continuando poi: “la regola è poco credibile e crea un problema di percezione delle misure giuste e corrette”, e “occorre metterci mano”.

“Che ci sia una regola che dice che in una città come Roma di quasi 3 milioni di abitanti, ti puoi spostare come vuoi, e in un comune di 50 abitanti non ti puoi spostare, questo oggettivamente è di difficile comprensione”, aveva continuato.

Nuovo Decreto Natale 2020: ristori a bar e ristoranti

In arrivo un fondo da oltre 600 milioni di euro per ristorare bar, ristoranti e attività costretti a chiudere durante le festività per effetto delle restrizioni del nuovo decreto. Si tratta di nuovi contributi a fondo perduto per la ristorazione, da erogare subito agli esercenti danneggiati dal lockdown natalizio.

I nuovi aiuti economici, previsti all’articolo 2 del nuovo decreto Natale, verranno erogati direttamente con meccanismi veloci. In particolare questo decreto dispone un immediato ristoro per ristoranti e bar che dal 24 dicembre al 6 gennaio sono costretti alla chiusura.

Il ristoro sarà del 100 per cento sulla base di quanto ricevuto dal decreto rilancio.

Redazione

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