Morte della piccola Fatima: patrigno condannato all’ergastolo
Mohssine Azhar condannato all’ergastolo per la morte della piccola Fatima a Torino: “Fu lui a buttare giù la piccola dal balcone”
Piange Lucia Chinelli, alla lettura della sentenza che condanna all’ergastolo l’ex compagno Mohssine Azhar: “Sono contenta che finalmente la bambina abbia avuto giustizia e riposi in pace. Solo questo…”, ha dichiarato. Secondo la Corte d’Assise di Torino, fu Azhar a buttare giù dal balcone di proposito la figlia della donna, Fatima, 3 anni, provocandone la morte. I giudici, come sostenuto dalla procura, hanno ritenuto che si tratti di omicidio volontario e dunque Azhar è condannato a carcere a vita, senza l’aggravante della crudeltà ma con quello dei futili motivi. La sentenza è stata pronunciata dopo più di sei ore di camera di consiglio. Lui, Azhar, 33 anni, origini marocchine, presente a tutte le udienze del processo ma non a questa, non era presente ad ascoltarla.
La tragedia
I fatti avvennero la sera del 13 gennaio 2022, quando Fatima salì a casa sua nel condominio di ringhiera di Porta Palazzo a Torino, dove abitano sia lui sia Lucia Chinelli in due appartamenti diversi. Sul ballatoio, lui la prese in braccio, ma poi la piccola oltrepassò il parapetto e precipitò per quattro piani. Secondo la difesa, si trattò di un gioco finito male. Tuttavia, secondo l’accusa e ora anche secondo i giudici, fu un gesto volontario. Il gesto sarebbe motivato dal fatto che Azhar fosse arrabbiato con la compagna, oltre che ubriaco e sotto effetto di droghe. Inizialmente, fu la stessa Lucia Chinelli a parlare di incidente, ma successivamente cambiò versione.
Le reazioni alla sentenza sono state varie. Silvia Lorenzino, legale della mamma di Fatima, ha commentato: “Questa donna è una donna dolce, semplice, ma che ci ha sempre detto la verità. Solo che all’inizio aveva paura di parlare e di fare male a qualcuno. Quando ha visto che la sua bambina non c’era più, ha capito che doveva parlare”. La difesa di Azhar ha ritenuto la condanna come “inaspettata” e ha annunciato un ricorso, mentre le motivazioni della sentenza verranno lette il 28 settembre 2023.