Il leader della Lega Matteo Salvini commenta il caso del suo ex social media manager Luca Morisi, finito nel registro degli indagati per droga. Il leader del Carroccio ha dichiarato di non cambiare di certo le sue posizioni: non sarà “mai a favore del consumo della droga, della liberalizzazione, della legalizzazione, della distribuzione di nessun tipo di droga“.
“Sono dispiaciuto della schifezza mediatica che condanna le persone prima che sia un giudice, un tribunale a farlo”, ha proseguito Salvini, ospite al programma “Oggi è un altro giorno” di RAI 1. “Per me chi vende droga, vende morte. Su questo spero che nessuno abbia dubbi, chi consuma droga sbaglia e va aiutato e curato. Ma tirare in ballo il discorso politico, che non c’entra nulla con il partito, perché Luca Morisi risponderà a se stesso e alla sua coscienza. Si tratta di un attacco gratuito alla Lega a 5 giorni dal voto. Stanno imbastendo un processo politico contro la Lega, è surreale“.
“Luca è una gran bella persona, un amico di una vita”, ha aggiunto Salvini parlando ancora di Morisi. “Se ha sbagliato utilizzando personalmente, non vendendo, sostanze che io combatterò finché campo, la giustizia farà il suo corso. Ogni droga è morte e va combattuta […] Prima di condannare, e sbattere il mostro in prima pagina, si deve aspettare la giustizia. Se poi settimana prossima uscirà, come sono convinto, che il dottor Luca Morisi non ha commesso alcun reato, chi gli restituirà la dignità? Se tutti attaccano la Lega, è perché siamo gli unici che diamo fastidio a un sistema, che vuole portare indietro l’Italia”.
“Mi dispiace non per me ma quando prendono come capri espiatori e vittime sacrificali altre persone mi dispiace. Io non faccio politica così. Io ho le spalle larghe e non sono un complottista, ma il fatto che a reti unificate e a partiti unificati l’unico avversario siano Salvini e la Lega mi dice che siamo sulla strada giusta. Non solo questo non mi fa paura ma mi dà una forza, un’energia, una carica per cui li ringrazio”.
Alla domanda su un suo eventuale pentimento della citofonata del 2019, in cui aveva chiesto a un cittadino “scusi, lei spaccia?”, il leader della Lega ha risposto: “No, perché hanno arrestato degli spacciatori. Lì c’erano degli spacciatori che sono stati arrestati. Non andiamo a caso. Diciamo che sono stato ministro dell’Interno e qualche contatto con le forze dell’ordine ce l’ho”.
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