La Corte d’Appello di Torino ha condannato il Comune per la “malamovida” nel quartiere di San Salvario. L’accusa, infatti, è di non aver adottato le misure necessarie per contenere il frastuono notturno generato dai locali e dai loro clienti.
Nel corso degli anni ci sono state delle rilevazioni da parte di consulenti tecnici che hanno identificato l’origine dei rumori notturni “nelle urla e negli schiamazzi, e nel parlato a voce alta che scaturisce dal flusso massiccio e costante di persone che transitano, stazionano e intralciano le vie e il largo Saluzzo e di avventori dei locali commerciali in genere”.
L’amministrazione cittadina aveva già ricevuto una condanna in primo grado per un risarcimento di oltre un milione di euro. Ad oggi, invece, la somma è stata ridotta a 200.000 euro, con l’ordine di prendere provvedimenti per evitare ulteriori disturbi ai residenti. Per fare ciò, il giudice ha concesso sei mesi di tempo. In caso contrario, il Comune dovrà pagare una penale di 10 euro al giorno ai 29 residenti del quartiere che hanno deciso di intentare la causa nel 2018.
Secondo i legali che rappresentano i cittadini, ci sono alcune soluzioni possibili a riguardo, come la riduzione delle licenze o il numero di dehors. Ad ogni modo, sembra che fino ad ora il problema continui a persistere, al punto che i residenti lamentano tutt’oggi la mancata attuazione di eventuali soluzioni.
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