Qualsiasi donna che risieda in Piemonte avrà sentito almeno una volta nella vita una di queste tre parole: “madama“, “tòta” o “madamin“. Si tratta di tre semplici appellativi in lingua piemontese per chiamare appunto una signora o una fanciulla. Ma qual è la differenza tra questi termini? È presto detto.
Occorre precisare che tali appellativi utilizzati molto più frequentemente in passato non avevano nulla a che vedere con eventuali titoli nobiliari, ma rappresentavano un semplice Galateo non scritto per rivolgersi alle donne con la dovuta cortesia. Analizziamo il loro significato.
Con il termine “madama” si intende una donna sposata, moglie del capofamiglia di cui acquisisce il cognome. Di solito è la suocera, ma può anche non esserlo: il requisito essenziale è essere sposata con il capofamiglia.
L’appellativo “madamin“, invece, è rivolto ad una donna sposata con il figlio del capofamiglia, per questo solitamente più giovane. Il requisito fondamentale, quindi, è essere una nuora. Anche se di età giovane, essendo coniugata, occorre rivolgersi a lei come “signora” e non più “signorina”. Nel momento in cui la suocera viene a mancare, prende il nome di “madama“.
La parola “tòta“, infine, sta ad indicare una giovane donna in età da marito che non è ancora sposata, né fidanzata. Nel caso in cui la donna dovesse superare i trent’anni, la sua definizione cambia in “toton“.
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