Gli studenti del Liceo Buniva di Pinerolo protestano contro i problemi di riscaldamento e strutturali: stessi problemi anche a Caluso
Al Liceo Buniva di Pinerolo, noto per accogliere ben 1358 allievi, si è verificato oggi un evento di forte impatto. Gli studenti, sia della sede principale che della succursale, hanno scelto di astenersi dall’entrare nelle aule, organizzando un presidio. Il motivo di questa protesta risiede nelle gravi problematiche legate al sistema di riscaldamento e alla condizione edilizia della scuola. Una studentessa della succursale ha espresso il disagio vissuto quotidianamente: “In classe abbiamo registrato appena 5 gradi. È impossibile seguire le lezioni in queste condizioni, e molti di noi hanno avuto problemi di salute a causa del freddo”.
Questa situazione perdura da venerdì. Nonostante le rassicurazioni della scuola circa la natura temporanea del problema, e la promessa di una pronta soluzione, le condizioni non sono migliorate, spingendo gli studenti a un’azione di protesta più decisa.
La voce degli studenti
Secondo quanto riportato su Repubblica, una studentessa, durante l’assemblea, ha evidenziato che la problematica non è limitata al Liceo Buniva: “Prima di trasferirmi qui, ho frequentato un’altra scuola dove si verificavano gli stessi problemi. Questa situazione non è un’eccezione, ma un fenomeno diffuso in molte istituzioni scolastiche”.
Simili proteste hanno trovato eco anche a Caluso, in provincia di Torino. Qui gli studenti hanno organizzato un presidio per le stesse ragioni. Caterina Mansueto, presidente della Consulta Provinciale degli Studenti, ha criticato il governo per il taglio dei fondi destinati all’istruzione, sottolineando come le risorse per la spesa militare siano sempre disponibili.
Un altro studente ha aggiunto: “Ci continuano a dire che la situazione sarà risolta, che i tecnici interverranno, ma noi sappiamo che questo problema non è solo recente, ma si protrarrà, aggravato da altri problemi strutturali che limitano il nostro diritto all’educazione”. Le rivendicazioni studentesche hanno trovato sostegno anche tra professori e bidelli, che si sono espressi a favore delle proteste.