Leri Cavour, leggende e storia della tenuta di Camillo Benso
Leri Cavour: leggende e origine del borgo abbandonato nella provincia di Vercelli, un tempo tenuta estiva di Camillo Benso
In provincia di Vercelli sorge Leri, oggi noto come Leri Cavour. Si tratta di una piccola frazione del paese di Trino, con una storia antica legata alla nobile famiglia dei Benso. Il territorio di Leri Cavour, come molti altri della zona, fu bonificato dai monaci cistercensi e utilizzato per la coltivazione del riso. La sua storia si intreccia con quella del Principato di Lucedio, che abbiamo precedentemente descritto, e con il monastero di San Genuario, dove fu una sorta di azienda agricola satellite intorno al 1179.
La notorietà di Leri Cavour emerse solo nel XIX secolo, quando Napoleone Bonaparte acquistò la proprietà e la cedette poi al cognato, il principe Camillo Borghese. Successivamente, fu Michele Benso di Cavour, padre di Camillo Benso Conte di Cavour, a diventare il nuovo proprietario.
Dallo splendore ai misteri del borgo fantasma
La famiglia Benso sviluppò Leri Cavour, trasformandola nella più avanzata azienda agricola del tempo. Sperimentarono innovativi sistemi di irrigazione e metodi di coltivazione, oltre a costruire edifici per gli operai che lavoravano nelle terre. Camillo Benso utilizzò anche i locali della tenuta come luogo di villeggiatura estiva. Nel corso del tempo, si è discusso di recuperare questo antico borgo, ricco di storia, concentrandosi sulla ristrutturazione della tenuta Cavouriana, un edificio di grande interesse storico e culturale, poiché fu lì che Camillo Benso Conte di Cavour costruì la sua fortuna. Tuttavia, fino ad oggi, non è previsto nessun serio progetto di recupero e Leri Cavour rimane un borgo abbandonato.
La sua fama come luogo misterioso è cresciuta nel corso degli anni. Si raccontano storie di ombre, strane apparizioni e voci incomprensibili. Alcune persone affermano di aver visto una bara che appare e scompare tra le stalle e le abitazioni o di trovare tracce di riti satanici tra i vari edifici. È importante notare che una struttura abbandonata con tali leggende diventa facilmente meta di pellegrinaggi di curiosi, turisti dell’abbandono, ma anche di vandali e sbandati.