Incendio esploso alle prime luci dell’alba di questa mattina, domenica 13 novembre 2022, a Villastellone, in provincia di Torino. Sul posto sono intervenute una ventina di squadre di Vigili del Fuoco per domare un totale di cinque roghi vicini tra loro. Gli incendi hanno coinvolto alcuni capannoni industriali. La zona interessata si trova in via Mauriti, via Monviso, via Don Eugenio Bruno e via Genova.
“Dalle 6:27 numerose squadre di Vigili del Fuoco impegnate a Villastellone per l’incendio in alcuni capannoni appartenenti a una ditta specializzata nel riciclaggio di imballaggi in legno. Giunti rinforzi da Biella, Alessandra, Vercelli, Cuneo e Asti”, si legge nel post condiviso su Twitter dai Vigili del Fuoco.
Intervenuti sul posto anche gli operatori di ARPA Piemonte per effettuare i rilievi sulla qualità dell’aria. “Le fiamme hanno interessato le strutture della ditta Ecopallet, che produce pallet in legno, della Gamma Cover, che si occupa di rivestimenti per edilizia, e in minor misura le strutture perimetrali della Azzurra srl, trattamento rifiuti, della Palena autotrasporti e una cascina agricola”, ha dichiarato ARPA Piemonte in un comunicato ufficiale.
“I rilevamenti della qualità dell’aria in esterno allo stabilimento non mostrano la presenza di inquinanti in ricaduta, grazie alle condizioni di dispersione in atmosfera. I monitoraggi che si stanno attuando prevedono il controllo dei gas di combustione e del particolato che continua ad originarsi dal materiale prevalentemente legnoso che sta ancora bruciando all’interno della ditta Ecopallet. Gli altri focolai d’incendio presenti nell’area sono sotto controllo grazie all’attività dei Vigili del fuoco. Non si segnalano conseguenze per l’abitato che dista circa 1 km dall’area industriale”.
Per quanto riguarda le acque di spegnimento, ARPA afferma che “è stato fatto un rilevamento che ha previsto tre campioni d’acqua”. Questi sono stati prelevati “a monte e a valle dello scarico delle condotte sul canale laterale alla strada Savona”.
“Il rilevamenti dell’aria mostrano un fondo locale medio di COV (composti organici volatili) utilizzati come traccianti nella mappatura delle aree interessate dalla ricaduta al suolo dei fumi, intorno ai 100-120 ppb che aumentano nelle zone dell’area industriale interessate dall’incendio che raggiungono valori tra i 200-300 ppb”.
“Inferiori ai limiti di rilevamento strumentale altri inquinanti, che si originano da questa tipologia di materiale in combustione come cianuri e formaldeide, anche nella zona maggiormente interessata dall’incendio”.
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