Il PD richiede la rimozione di TikTok dai dispositivi governativi
Il PD ha deciso di presentare una mozione in Senato per chiedere la rimozione dell’applicazione TikTok dai dispositivi governativi
Il PD ha presentato una mozione in Senato per richiedere la rimozione dell’applicazione TikTok dai dispositivi governativi. Questa scelta è stata già fatta dagli Stati Uniti, dal Regno Unito, dall’India e da vari paesi europei, con la Commissione e il Parlamento dell’UE che si sono recentemente espressi in tal senso, motivando la decisione in termini di rischi per la privacy e la sicurezza nazionale. Il senatore del Partito Democratico Enrico Borghi ha spiegato a Rainews.it le ragioni di questa iniziativa parlamentare.
“Questioni di sicurezza nazionale”
Anche se la decisione di rimuovere l’app dai dispositivi dei dipendenti pubblici o di vietarne l’installazione spetta al governo, il Parlamento può e deve agire in termini di impulso e indirizzo. “Qui non si parla di censura, ma di sicurezza nazionale. Più in generale, non possiamo chiudere gli occhi davanti a un nuovo fenomeno, quello della “infocrazia”. La digitalizzazione penetra profondamente nella sfera pubblica e in quella politica, e produce sconvolgimenti sia alle nostre vite che al processo democratico”, ha dichiarato Borghi.
“La persona viene trasformata in una miniera di dati da estrarre, e nella infocrazia libertà e sorveglianza coincidono. Si parla ormai di “microtargeting”, con la profilazione psicometrica dei cittadini che vengono classificati sulla base della loro personalità mediante l’impiego di algoritmi e intelligenza artificiale. Quando scoppiò il caso Cambridge Analytica, essa fece mostra di possedere gli psicogrammi di tutti i cittadini statunitensi adulti”, ha aggiunto.