Il 5 novembre del lontano 1914, il quotidiano La Stampa riportò un curioso fatto sulle pagine del suo giornale. Sembra che in quell’anno vennero avvistati dei fantasmi in via Madama Cristina, a Torino. L’articolo si apriva con un’insolita telefonata in redazione effettuata da un abbonato: «Una informazione. In via Madama Cristina ci sono gli spiriti», affermò.
«Da lunedì si divertono a scuotere porte e vetri, al piano terra o al primo piano del caseggiato di via Madama Cristina che porta il numero 64. Vanno e vengono. Scompaiono per delle notti intere e poi ritornano con maggiore vivacità. È una cosa impressionante. Uno spettacolo veramente eccezionale». Incuriosito, il giornalista decise di fare visita al luogo segnalato.
Al termine della telefonata, alcuni giornalisti si recarono presso il caseggiato di via Madama Cristina 64, descrivendolo come “una costruzione modernissima. Una casa ad un solo plano, che si prolunga per diverse decine di metri, senza presentare speciali rilievi”. La strada, invece, risultò un susseguirsi di botteghe e nell’ora in cui arrivarono i redattori – verso le 18.00 – era piuttosto buia, così come le vie adiacenti. Il caseggiato segnalato era in realtà anche un negozio e il suo proprietario, il signor Borelli, era l’uomo che aveva effettuato la segnalazione in redazione.
«Da lunedì mattina succedono in casa mia, sia nel negozio che nell’alloggio, delle cose curiose. I vetri ballano, le porte scricchiolano ad intermittenza. Si tratta di vibrazioni stranissime. Quando meno lo si aspetta — mai prima delle otto e una sola volta dopo le diciotto — le porte tremano, come se una mano ruvidamente le scuotesse», raccontò.
«Di che cosa si tratta? Chi lo sa! Io me lo vado chiedendo senza saper trovare una risposta. Si pensò dapprima che fossero oscillazioni del terreno — siamo ancora così impressionati dal recente terremoto — ma si è dovuto cambiare pensiero perché le vibrazioni sono riservate al mio alloggio. Si pensò a scosse prodotte dal passaggio dei tram, ma dovrebbero essere continui e non limitate a certe ore del giorno. E non tremerebbero solo i vetri, ma anche le pareti! Distrutte queste due supposizioni, siamo precipitati nel buio», proseguì.
«Sono tre giorni che i fenomeni si ripetono. Sono cominciati lunedì e, a quanto pare, non accennano a finire, mezz’ora fa si è sentita una vibrazione abbastanza forte, stamane se ne sono avute parecchie o erano presenti anche delle guardie municipali, una cosa che non si spiega. Per mio conto io non so pensare che a degli spiriti», spiegò il signor Borelli con un tono piuttosto tranquillo.
Nel bel mezzo dell’intervista, si presentarono presso il caseggiato due ragazzini di circa tredici anni: erano i figli del signor Borelli. A quel punto, il giornalista colse la palla al balzo e chiede ai giovani se avessero paura di quegli strani fenomeni: «Paura, perché? Abbiamo il teatro in casa. È una cosa divertente veder ballare porte e finestre», risposero. L’unica persona un tantino turbata era la moglie del signor Borelli, mentre i giornalisti, dopo alcuni minuti di attesa, tornarono a casa senza aver assistito a particolari fenomeni.
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