Grilli in mensa a Torino: ne abbiamo davvero bisogno? Il dibattito
Torino a un bivio tra dieta mediterranea e insolite idee per le scuole: la proposta dei grilli nel menù della mensa
La mensa scolastica di Torino potrebbe presto vedere un ingrediente insolito nel suo menù: gli insetti. Non ci sono impedimenti tecnici all’introduzione di grilli domestici, vermi della farina minore e larve gialle della farina. Ad ogni modo, il recente appalto della ristorazione scolastica, avviato a settembre, richiederebbe una revisione contrattuale per aggiornare l’offerta. Questo punto è stato sottolineato dai dirigenti del Palazzo Civico di Torino.
Il sostegno della sinistra alla proposta
Secondo quanto riportato su La Stampa, durante una seduta in cui ha manifestato il suo entusiasmo mangiando larve acquistate online, Silvio Viale, il radicale dietro la proposta, ha guadagnato il sostegno di molti colleghi della sua coalizione. C’è quindi un consenso generale sul fatto che gli insetti, essendo “novel food” autorizzati per la vendita, non dovrebbero essere esclusi a priori dal menu scolastico.
Dubbi e perplessità
Questa proposta innovativa, tuttavia, suscita perplessità in chi tiene alla tradizione alimentare italiana, rinomata per la freschezza e la genuinità dei suoi ingredienti. In una regione come il Piemonte, celebre per i suoi prodotti ricchi di storia e cultura, l’introduzione di insetti nel menu delle mense scolastiche potrebbe sembrare un distacco radicale dalla dieta mediterranea. Molti sottolineano l’importanza di preservare il patrimonio culinario, proponendo pasti che riflettano la ricchezza della biodiversità regionale e promuovano la salute attraverso alimenti freschi, non trasformati e locali.
Andrea Cerutti, Consigliere Regionale del Gruppo Lega Salvini Piemonte, ha espresso il suo dissenso nei confronti di questa proposta, dichiarando: “Ancora una volta, la sinistra si dimostra incosciente. Non sappiamo ancora se questi prodotti possano causare allergie, mettendo a rischio la salute dei bambini e degli adulti. Noi, senza dubbio, continuiamo a sostenere l’adozione della dieta mediterranea nelle nostre scuole e mense comunali, considerata la scelta più salutare dalla sanità pubblica. Se questa è la visione dei nostri colleghi, siamo fermamente dalla parte della cucina italiana e del made in Italy”.