Follie in tangenziale a Torino: tra jogging, monopattini e rider in bici, la sicurezza è un ricordo

Cresce la preoccupazione per i comportamenti assurdi in tangenziale: tra sfide social e consegne last minute, si rischia la vita con leggerezza

La tangenziale di Torino sta diventando, sempre più spesso, il teatro di assurdità pericolose, al limite del surreale. Negli ultimi giorni si sono moltiplicati gli episodi di comportamenti irresponsabili e potenzialmente letali lungo l’arteria a scorrimento veloce che circonda il capoluogo piemontese. Gesti folli, immortalati da dashcam e smartphone, che sembrano usciti da una parodia e invece sono reali. E drammaticamente rischiosi.

“La gente è fuori di testa!” dice qualcuno e forse ha ragione. Non bastavano già i ciclisti e i monopattini: adesso c’è anche chi sceglie la tangenziale per farsi una corsetta o, peggio ancora, per girare video da postare sui social, sfidando la sorte e la logica. Un fenomeno che sta diventando preoccupante e che dovrebbe portare a una riflessione seria, sia da parte delle autorità che dell’opinione pubblica.

In quattro su due monopattini, in tangenziale: il video social vale più della vita?

L’episodio più recente riguarda quattro giovani, ripresi da una dashcam mentre percorrevano la corsia di emergenza della tangenziale nord, all’altezza dello svincolo per Aosta, su due monopattini elettrici. Due per ogni mezzo, senza protezioni, in equilibrio precario e — dettaglio non trascurabile — intenti a filmarsi col cellulare. Il sospetto, purtroppo fondato, è che la bravata sia stata organizzata per ottenere visualizzazioni sui social.

Non importa dove siano entrati o usciti, né quanti metri abbiano percorso. Il solo fatto di trovarsi su un mezzo del genere, tra auto che sfrecciano oltre i 100 km/h, è una follia totale. Non è neanche la prima volta: negli ultimi mesi sono state segnalate più volte persone in monopattino sulla tangenziale, come se fosse un’area urbana qualsiasi. Ma qui non si tratta solo di imprudenza: si tratta di idiozia pericolosa, elevata all’ennesima potenza.

Jogging in tangenziale: la nuova frontiera dello sport (ir)responsabile

Come se non bastasse, qualche giorno prima era stato filmato un uomo che faceva jogging in tangenziale sud, in direzione Milano, poco prima dell’uscita “Statale 20” per La Loggia. Scarpe da ginnastica, pantaloni corti, passo sostenuto e completa incoscienza.

La tangenziale, lo ricordiamo, è vietata a pedoni, ciclisti e monopattini. È destinata esclusivamente a veicoli a motore. Eppure, per alcuni, sembra essere diventata una pista d’atletica. Un comportamento non solo illegale ma pericolosissimo, sia per il corridore improvvisato che per gli automobilisti. Se fermato, l’uomo avrebbe rischiato una multa fino a 102 euro. Ma qui la vera sanzione dovrebbe essere morale: mettere in pericolo la propria vita e quella altrui per un po’ di jogging? E poi che beneficio ne hanno i polmoni a respirare i gas di scarico?

Rider in bicicletta in tangenziale: la fretta non giustifica la follia

Non è finita. A completare il quadro surreale, poco tempo fa era stato fotografato un rider in bicicletta, intento a percorrere la corsia di emergenza all’altezza dello svincolo per l’autostrada A32 Torino-Bardonecchia. Zaino in spalla, divisa da lavoro, occhiali da sole e pedalata decisa. Non si sa con certezza dove fosse diretto, ma è plausibile che stesse cercando una via alternativa per consegnare un ordine nel minor tempo possibile.

Va bene la logica del “tempo è denaro”, ma spingersi fino a mettere a rischio la vita per portare un panino in orario è inaccettabile. E non è nemmeno la prima volta che accade. Già in passato altri rider erano stati immortalati in situazioni analoghe. La questione non è solo legata alla sicurezza stradale, ma anche alla pressione lavorativa cui sono sottoposti questi lavoratori. Tuttavia, la tangenziale non è un’opzione.