Il Comune di Torino è alla ricerca di 600 volontari da impiegare per l’evento Eurovision 2022 previsto per il prossimo maggio
Il Comune di Torino è alla ricerca di 600 volontari da impiegare per l’evento dell’Eurovision Song Contest 2022. “Si ricercano circa 600 volontari da impegnare in mansioni di supporto all’organizzazione delle attività gestite dalla Città di Torino”, si legge nell’annuncio ufficiale. Questi “comprendono: gestione flussi e servizi al pubblico interni alle sedi e nelle aree esterne, informazioni sulle sedi e turistiche, accoglienza delegazioni, presidi sala stampa e delegation area, accrediti, trasporti, attaché referenti per delegazioni, collaborazione in segreteria volontari, supporto organizzativo pre manifestazione”.
I luoghi principali per prestare servizio saranno i Pala Isozaki (palazzetto olimpico Alpitour) ed aree limitrofe, area piazza Castello con palco spettacoli e sponsor, eventuali hotel che ospitano delegazioni. Uffici di produzione e segreteria volontari. Le adesioni vanno effettuate entro e non oltre il 14 febbraio 2022. Il modulo di partecipazione è raggiungibile al seguente link https://forms.gle/eYYCs1kqtkmChaJ48
La reazione degli utenti
Per quanto riguarda i Benefit, il Comune ha fornito informazioni specifiche. I volontari selezionati avranno “un’uniforme di riconoscimento da indossare durante i turni di servizio, del biglietto di trasporto pubblico, di un buono pasto; non è prevista l’accomodation dei volontari non residenti in Torino”.
Questa parte ha ricevuto numerose critiche da parte degli utenti di Facebook. Molte persone hanno espresso tutto il loro dissenso nei commenti del post condiviso nel profilo ufficiale della Città di Torino. “Potevate riassumere con ‘schiavi cercasi'”, ha commentato un utente.
“Se volete che qualcuno lavori per voi pagatelo. Altrimenti si chiama schiavitù. Nota rivolta a tutti coloro che pensano di lavorare gratis. Fare il dogsitter vi fa guadagnare 8-10 euro l’ora. Idem andare a fare le pulizie. Fate i dovuti paragoni. E no, non vi farà curriculum o meglio il probabilmente datore di lavoro leggera che siete disposti a lavorare gratis quindi pagarvi una miseria per lui sarebbe farvi una sorta di favore (quando in realtà lo fa a se stesso)”, ha scritto un altro.
“Bello, ma…Gratis? Alquanto svilente.Il lavoro, il sudore, le competenze, vanno riconosciuti e pagati.In moneta, non con dei ‘grazie!'”, ha osservato un terzo.