In 15 anni sono stati ridotti i fondi di 3,5 milioni di euro per il taglio dell’erba alta a Torino. La cura dei giardini e degli spazi verdi è sempre stato un parametro importante per valutare il decoro della città. Eppure, in tempi di emergenza climatica, la capogruppo di Sinistra Ecologista Alice Ravinale vuole proteggere l’erba alta. Ha presentato una mozione per ridurre le potature e permettere alla vegetazione di crescere libera in parchi e alcune aree dei giardinetti. Questo approccio, secondo Ravinale, servirebbe a “Favorire il percorso naturale della fioritura e non danneggiare le popolazioni di insetti impollinatori, così come tutelare la biodiversità e aumentare la resilienza climatica“.
L’equilibrio tra preservare la natura e mantenere il decoro pubblico è una sfida complessa. Sebbene Ravinale difenda con forza le motivazioni della sua mozione, gran parte dei cittadini vede la presenza dell’erba alta come un chiaro segno di degrado urbano. Una vegetazione troppo fitta e poco curata può diventare un facile spazio per l’accumulo di spazzatura nelle zone urbane. Molte persone hanno infatti espresso preoccupazione per l’aspetto trasandato che può dare alla città, temendo che possa influire negativamente sull’immagine e sull’attrattiva per i residenti e i visitatori.
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