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Giorgia Meloni, il discorso integrale alla Camera [+VIDEO]

Il discorso integrale del premier Giorgia Meloni alla Camera dei Deputati

Prima del voto di fiducia alla Camera dei Deputati, il Primo Ministro Giorgia Meloni ha aperto il suo discorso con una serie di ringraziamenti, toccando tutti gli argomenti del suo programma di Governo, dal lavoro alla crisi energetica, passando per le pensioni e le infrastrutture.

Proponiamo di seguito il video e la trascrizione completa dell’intervento del nuovo Primo Ministro.

L’intervento del premier Giorgia Meloni alla Camera dei Deputati

Signor Presidente, onorevoli colleghi,

io sono intervenuta molte volte in quest’Aula, da deputato, da Vicepresidente della Camera, da Ministro della Gioventù; eppure, la solennità è tale che credo di non essere mai riuscita a intervenire senza che in me ci fosse un sentimento di emozione e di profondo rispetto. Vale ovviamente a maggior ragione oggi che mi rivolgo a voi in qualità di Presidente del Consiglio dei Ministri per chiedervi di esprimervi sulla fiducia a un Governo da me guidato. Una grande responsabilità per chi quella fiducia deve ottenerla e meritarsela e una grande responsabilità per chi quella fiducia deve concederla o negarla. Sono i momenti fondamentali della nostra democrazia, ai quali non dobbiamo mai assuefarci. Per questo io voglio ringraziare, da subito, chi si esprimerà in quest’Aula secondo le proprie convinzioni, qualsiasi sia la scelta che farà.

Discorso del Premier Giorgia Meloni: “Ringrazio il Presidente della Repubblica”

Un ringraziamento sincero va al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella che, nel dare seguito all’indicazione chiaramente espressa dagli italiani lo scorso 25 settembre, non ha voluto farmi mancare i suoi preziosi consigli. Un ringraziamento va, ovviamente, ai partiti della coalizione di Governo, ai miei Fratelli d’Italia, alla Lega, a Forza Italia, a Noi Moderati e ai loro leader, a quel centrodestra che, dopo essersi affermato nelle urne, ha dato vita a questo Governo in uno dei lassi di tempo più brevi della storia repubblicana e io credo che questo sia il segno più tangibile di una coesione che, alla prova dei fatti, riesce sempre a superare le differenti sensibilità, nel nome di un interesse più alto.

La celerità di questi giorni per noi era un fatto naturale, ma era anche doverosa, perché la condizione difficilissima nella quale l’Italia si trova non consente di titubare o di perdere tempo, e noi non intendiamo farlo. E voglio per questo ringraziare anche il mio predecessore, il Presidente Mario Draghi, che, tanto a livello nazionale quanto a livello internazionale, ha, in queste settimane, offerto tutta la sua disponibilità affinché vi fosse un passaggio di consegne veloce e sereno con il nuovo Governo, ovviamente, anche se, per ironia della sorte, quel Governo era guidato dal presidente dell’unico partito di opposizione all’Esecutivo da lui presieduto. Si è molto ricamato su questo aspetto, ma io voglio dirvi che credo non ci sia nulla di strano. Così dovrebbe essere sempre, così è nelle grandi democrazie.

Il filmato

Discorso del Premier Giorgia Meloni: “Il peso di essere la prima donna a capo del Governo”

E, tra i tanti pesi che sento gravare sulle mie spalle oggi, non può non esserci anche quello di essere la prima donna a capo del Governo in questa Nazione. Quando mi soffermo sulla portata di questo fatto, mi ritrovo inevitabilmente a pensare alla responsabilità che ho nei confronti di tutte quelle donne che in questo momento affrontano difficoltà grandi e ingiuste per affermare il proprio talento o, più banalmente, il diritto a vedere apprezzati i loro sacrifici quotidiani.

Le donne della Storia

Ma penso anche, con riverenza, a coloro che hanno costruito, con le assi del loro esempio, la scala che oggi consente a me di salire e di rompere il pesante tetto di cristallo che sta sulle nostre teste. Donne che hanno osato, per impeto, per ragione, o per amore. Come Cristina (Trivulzio di Belgioioso), elegante organizzatrice di salotti e barricate.

O come Rosalie (Montmasson), testarda al punto da partire con i Mille che fecero l’Italia. Come Alfonsina (Strada) che pedalò forte contro il vento del pregiudizio. Come Maria (Montessori) o Grazia (Deledda) che con il loro esempio spalancarono i cancelli dell’istruzione alle bambine di tutto il Paese. E poi Tina (Anselmi), Nilde (Jotti), Rita (Levi Montalcini), Oriana (Fallaci), Ilaria (Alpi), Mariagrazia (Cutuli), Fabiola (Giannotti), Marta (Cartabia), Elisabetta (Casellati), Samantha (Cristoforetti), Chiara (Corbella Petrillo). Grazie! Grazie per aver dimostrato il valore delle donne italiane, come spero di riuscire a fare ora anche io.

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Matteo Serani

Laureato in chimica, dopo alcune esperienze nel settore petrolchimico approdo nel mondo digital come Editor, coniugando la passione per il viaggio a quella per il web. Ho un forte interesse per il mondo dei motori a 360° gradi e in particolare una passione per le moto, aerei e vecchi diesel.

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