Gli italiani avvertono il peso insopportabile di città insicure, in cui non c’è tutela immediata, in cui si percepisce l’assenza dello Stato. Vogliamo prendere l’impegno di riavvicinare i cittadini alle istituzioni, ma anche di riportare in ogni città la presenza fisica dello Stato. Vogliamo fare della sicurezza un dato distintivo di questo Esecutivo, al fianco delle nostre Forze dell’ordine, che voglio ringraziare oggi, qui, per l’abnegazione con la quale svolgono il proprio lavoro, in condizioni spesso impossibili e con uno Stato che a volte ha dato l’impressione di essere più solidale con chi minava la nostra sicurezza di quanto lo fosse con chi invece quella sicurezza rischiava la vita per garantirla!
Sicurezza e legalità, certo, riguardano anche una corretta gestione dei flussi migratori. Secondo un principio semplice: in Italia, come in qualsiasi altro Stato serio, non si entra illegalmente; si entra legalmente, attraverso i “decreti flussi”.
In questi anni di terribile incapacità nel trovare le giuste soluzioni alle diverse crisi migratorie, troppi uomini, donne e bambini hanno trovato la morte in mare, nel tentativo di arrivare in Italia. Troppe volte abbiamo detto “mai più”, per poi ripeterlo ancora e ancora. Questo Governo vuole, quindi, perseguire una strada poco percorsa fino ad oggi: fermare le partenze illegali, spezzando finalmente il traffico di esseri umani nel Mediterraneo.
La nostra intenzione è sempre la stessa, ma, se non volete che si parli di blocco navale, lo dico così: è nostra intenzione recuperare la proposta originaria della missione navale Sophia dell’Unione europea, che nella terza fase, prevista e mai attuata, prevedeva proprio il blocco delle partenze dei barconi dal Nordafrica. Intendiamo proporlo in sede europea, attuarlo in accordo con le autorità del Nordafrica, accompagnato dalla creazione sui territori africani di hotspot gestiti da organizzazioni internazionali, dove poter vagliare le richieste di asilo e distinguere chi ha diritto a essere accolto in Europa da chi quel diritto non ce l’ha, perché non intendiamo, in alcun modo, mettere in discussione il diritto di asilo per chi fugge da guerre e persecuzioni!
Tutto quello che noi vogliamo fare in rapporto al tema dell’immigrazione è impedire che la selezione di ingresso in Italia la facciano gli scafisti.
E allora mancherà un’ultima cosa da fare, forse la più importante: rimuovere le cause che portano i migranti, soprattutto i più giovani, ad abbandonare la propria terra, le proprie radici culturali e la propria famiglia per cercare una vita migliore in Europa. Il prossimo 27 ottobre ricorrerà il sessantesimo anniversario della morte di Enrico Mattei, un grande italiano che fu tra gli artefici della ricostruzione postbellica, capace di stringere accordi di reciproca convenienza con Nazioni di tutto il mondo. Ecco, credo che l’Italia debba farsi promotrice di un “piano Mattei” per l’Africa, un modello virtuoso di collaborazione e di crescita tra Unione europea e Nazioni africane, anche per contrastare il preoccupante dilagare del radicalismo islamista, soprattutto nell’area subsahariana. E ci piacerebbe così recuperare finalmente, dopo anni in cui si è preferito indietreggiare, il ruolo strategico che l’Italia ha nel Mediterraneo.
Mi avvio a concludere, colleghi, ringraziandovi ovviamente per la pazienza. Non sarà una navigazione facile, quella del Governo che si appresta a chiedere la fiducia al Parlamento, per la gravosità delle scelte che saremo chiamati ad affrontare, ma anche per, diciamo così, un pregiudizio politico che spesso colgo nelle analisi che ci riguardano. Credo però che, in parte, sia giustificato.
In fondo io sono la prima donna che arriva alla Presidenza del Consiglio, vengo da una storia politica che è stata spesso relegata ai margini della storia repubblicana e non ci arrivo tra le braccia di un contesto familiare favorevole o grazie a amicizie importanti; sono quello che gli inglesi definirebbero un underdog, diciamo così, lo sfavorito, quello che, per riuscire, deve stravolgere tutti i pronostici.
È quello che intendo fare ancora, stravolgere i pronostici, con l’aiuto di una valida squadra di Ministri e sottosegretari, con la fiducia e il sostegno di chi sceglierà di votare per noi, con le critiche che arriveranno da chi voterà contro questo Governo, perché, alla fine di questa avventura, a me interesserà una cosa sola: sapere che abbiamo fatto tutto quello che potevamo fare per dare agli italiani una Nazione migliore. A volte riusciremo, a volte falliremo, ma state certi che non indietreggeremo, non getteremo la spugna, non tradiremo.
Nel giorno in cui il nostro Governo ha giurato nelle mani del Capo dello Stato ricorreva la memoria liturgica di Giovanni Paolo II, un Pontefice, uno statista, un Santo che io ho avuto l’onore di conoscere personalmente. Mi ha insegnato una cosa fondamentale della quale io ho sempre fatto tesoro. “La libertà – diceva – non consiste nel fare ciò che ci piace, ma nell’avere il diritto di fare ciò che si deve”. Io sono sempre stata una persona libera, sarò sempre una persona libera e, per questo, intendo fare esattamente quello che devo.
Grazie.
Un incendio ha colpito un condominio in via Monte Bianco a Settimo Torinese oggi, 2…
T-Red a Torino: la mappa aggiornata al 2024 delle nuove installazioni e dettagli sulle sanzioni…
Torino: nel quartiere Mirafiori i cittadini hanno segnalato un semaforo della durata di soli 15…
Durante i saldi invernali 2024 a Torino, le famiglie spenderanno oltre 300 milioni di euro:…
Vandali distruggono piazza Barile nel comune di Nichelino nella notte di Capodanno: danni agli addobbi…
Incendio a Torino nella notte di Capodanno devasta un palazzo in strada del Fortino: quattro…
This website uses cookies.