La magica città di Torino è la culla di misteri e strani fenomeni paranormali più o meno conosciuti: ad esempio, non tutti conoscono la leggenda della Dama Velata nei dintorni del cimitero di San Pietro in Vincoli. Questo luogo storico della città sabauda non ha più la sua funzione originaria, ma è ancora legato alla triste storia di Barbara Beloselskij, una bellissima donna scomparsa prematuramente nel 1792 a 28 anni.
La donna nacque a Mosca da una potente famiglia zarista nel 1764. Barbara si trasferì a Torino per seguire gli affari del marito Aleksandr Michajlovi Beloselskij alla corte dei Savoia. L’uomo era infatti ambasciatore della zarina Caterina di Russia. La nobildonna perse la vita quando diede alla luce il suo terzo figlio, lasciando il suo consorte nella disperazione più totale.
La donna fu sepolta nel nel cimitero di San Lazzaro per onorare la sua fede ortodossa. Venne trasferita al cimitero di San Pietro in Vincoli nel 1862. Nel 1794, per celebrare l’amata moglie, Aleksandr fece realizzare dallo scultore Innocenzo Spinazzi un monumento in marmo, facendo inoltre incidere un’epigrafe, sulla quale si legge quanto segue: “Oh, sentimento! Sentimento! Dolce vita dell’anima. Quale cuore non hai mai colpito? Qual è lo sfortunato mortale cui non hai mai offerto il dolce piacer di versar lacrime, e qual è l’anima crudele che, dinanzi a questo monumento così semplice e pietoso, non si raccolga con malinconia e non condoni generosamente i difetti allo sposo che l’ha innalzato?”. La statua, raffigurante una Dama Velata, è attualmente conservata nella Galleria d’Arte Moderna di Torino.
Secondo la leggenda, sembra che il fantasma di Barbara Beloselskij, meglio nota come “Varvara” dagli appassionati di paranormale, si aggiri ancora per il cimitero di San Pietro in Vincoli e nei suoi dintorni, fino a passeggiare per Lungo Po, alla ricerca dell’amato marito e dei suoi bambini. Molti uomini, nel corso dei secoli, hanno infatti raccontato di aver visto una bellissima Dama Velata aggirarsi per le vie di Torino. La sua bellezza eterea li ha spesso spinti a seguirla fino al cimitero per poi scomparire improvvisamente.
Esiste inoltre una testimonianza risalente all’epoca napoleonica lasciata da un tenente di artiglieria, Enrico Biandrà. L’uomo raccontò di aver incontrato spesso il fantasma della Dama Velata nei suoi alloggi di Torino e di essersi perfino innamorato di lei.
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