L’evoluzione di ChatGPT: sempre più vicina all’umano
ChatGPT: dalla digitazione alla conversazione
L’intelligenza artificiale sta vivendo una rapida evoluzione. OpenAI, la società dietro uno dei modelli linguistici digitali più rinomati, ha recentemente svelato un significativo aggiornamento. Queste innovazioni, inizialmente riservate solo agli utenti delle versioni a pagamento di ChatGPT, ovvero Plus e Enterprise, porteranno il chatbot a somigliare ancora di più agli assistenti vocali di cui oggi usufruiamo, ma dotati di una profondità di dialogo ineguagliabile. Conversare con ChatGPT diventerà più naturale che mai. L’utente potrà rivolgersi all’AI verbalmente, ponendo domande simili a quelle che solitamente digita. Le risposte verranno fornite attraverso voci create dal software Whisper, risultato della collaborazione con doppiatori professionisti che hanno contribuito a produrre toni vocali incredibilmente realistici. Questa interazione ricorderà quella rappresentata nel film “Lei” del 2013, in cui Joaquin Phoenix comunica con un assistente digitale.
Novità ed espansioni: dalla traduzione all’intelligenza visiva
Oltre a potenziare la capacità di dialogo, OpenAI ha stretto una partnership con Spotify, il noto servizio di streaming musicale e non solo. L’obiettivo è tradurre in tempo reale i podcast in lingua inglese, rendendoli fruibili in spagnolo e francese. Ma c’è di più. Una delle caratteristiche più intriganti del nuovo aggiornamento riguarda le capacità visive di ChatGPT. Sarà possibile chiedere all’AI di datare una foto, decifrare un’equazione matematica scritta a mano, elaborare una ricetta basandosi su una fotografia degli ingredienti o addirittura inviandole uno scatto del contenuto del nostro frigorifero.
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Sicurezza e responsabilità nell’era digitale
OpenAI è ben consapevole dei rischi che queste avanzate funzionalità potrebbero comportare. L’ampio spettro di possibilità offerte da ChatGPT potrebbe essere sfruttato da individui malintenzionati per perpetrare truffe. Per questo motivo, OpenAI si impegna a collaborare con le autorità di regolamentazione, mirando a circoscrivere l’utilizzo del nuovo aggiornamento a settori specifici, come l’educazione, la ricerca scientifica e il mondo aziendale.