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Castello di Invorio: la leggenda del fantasma di Margherita Pusterla

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Invorio e il suo Castello tra le Colline dei Lamenti: la tragica storia di Margherita Pusterla

Nelle colline che separano il Lago Maggiore dal Lago D’Orta si trova Invorio, un piccolo paese della provincia di Novara. Questo paese si divide in due parti: Invorio Inferiore, situato nella parte “bassa”, e Invorio Superiore, situato nella parte “alta”. Quando si arriva da Arona a Borgomanero attraverso la Strada Provinciale e si prosegue verso l’Alto Vergante, dopo alcuni chilometri di curve si raggiunge il nucleo medievale di Invorio Inferiore. Qui si erge una torre medievale, il Castello di Invorio, l’ultimo resto ben conservato di un antico insediamento appartenuto alla famiglia milanese dei Visconti.

Castello di Invorio la leggenda del fantasma di Margherita Pusterla
Immagine da: Wikimedia

La storia e la leggenda

Margherita Pusterla era una donna bellissima, nota come la “splendidissima sposa” di Francesco Pusterla, come ricordano i resoconti dell’epoca. Questa coppia era molto influente nella società lombarda del XIV secolo. Entrambi provenivano da nobili famiglie (Margherita era cugina di Luchino Visconti, signore di Milano nella prima metà del 1300, mentre Francesco apparteneva alla nobile casata dei Pusterla). Giovani, belli e innamorati, suscitarono l’invidia di molti membri dell’alta società.

Fu Margherita, con la sua straordinaria bellezza, ad attirare l’attenzione sul suo nucleo familiare e a portare alla tragedia. Il cugino Luchino si innamorò di lei e le fece delle proposte indecenti. Indignata, offesa e forse anche spaventata, Margherita non poté fare a meno di riferire tutto al marito Francesco. Quest’ultimo, profondamente irritato dal comportamento di Luchino, cercò di vendicare l’offesa subita, ma il Signore di Milano scoprì le sue intenzioni, facendolo arrestare e giustiziare. Margherita, invece, fu imprigionata nel possedimento dei Visconti a Invorio, dove, dopo aver nuovamente rifiutato le avances di Luchino, trovò la morte murata in una segreta. Ancora oggi, tra le rovine dell’antico castello, i muri della torre e nel parco circostante, si dice che l’anima inquieta di Margherita pianga le sue sventure.

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