Piemonte

Cani uccisi a fucilate nei boschi di Perrero: trovato il colpevole

Trovato il colpevole che ha ucciso a fucilate nei boschi di Perrero Argo e Fiamma, i due cani del rifugio Lago Verde di Prali

Il 9 dicembre 2023 è stato il giorno in cui un tragico incidente ha sconvolto la comunità del rifugio Lago Verde. Mentre facevano una tranquilla passeggiata sulle montagne di Perrero, Angela Meloni e Maurizio Barale, i gestori del rifugio, i loro due adorabili cani, Argo e Fiamma, di appena tre anni, sono stati vittime di un atto incomprensibile. Qualcuno li ha uccisi con due colpi di fucile. Il colpevole sembrava essere un cacciatore, a giudicare dai suoi abiti, ma dopo aver commesso l’atroce gesto, è scomparso nel nulla.

La violenza di questa azione ha sconvolto i proprietari dei cani e ha scatenato un’ondata di indignazione sui social media. In un post condiviso su diverse piattaforme, Meloni e Barale hanno espresso la loro profonda tristezza e disperazione.“Non vogliamo un mondo in cui i nostri sentieri e boschi non siano più luoghi sicuri. Non vogliamo che le nostre tranquille passeggiate si trasformino in tragedie”.

L’incidente è avvenuto in un periodo particolare in Valle, quando la stagione di caccia era aperta e i cacciatori erano impegnati nella caccia selettiva agli ungulati. Tuttavia, il motivo degli spari ai danni dei cani è rimasto oscuro. La gravità dell’incidente è stata evidenziata dal fatto che entrambi i cani sono stati uccisi da due colpi consecutivi. Si esclude quindi la possibilità di un tragico errore di mira.

Fiamma era ancora agonizzante, ma nonostante i tentativi della clinica Vet24 di Pinerolo, non è stato possibile salvarla a causa delle ferite troppo gravi. Nel frattempo, Argo è rimasto subito ucciso, incastrato tra due tronchi, dalla moglie e dalla figlia del proprietario.

L’indagine e la denuncia

L’indagine è stata avviata immediatamente dopo la segnalazione al Comando Carabinieri di Perrero ed è giunta alla denuncia del responsabile. La tragedia di Argo e Fiamma ha sollevato importanti interrogativi sulla necessità di regolamentare l’uso delle armi da caccia così pericolose, nella speranza che nessun’altra persona debba mai affrontare una perdita così devastante a causa di incidenti simili.

I Carabinieri di Perrero hanno condotto con grande impegno l’indagine per identificare il colpevole. Alla fine, è emerso che un operaio di 56 anni di San Germano Chisone è stato denunciato in base all’articolo 544 Bis del Codice Penale, che prevede pene detentive da quattro mesi a due anni per chi causa la morte di un animale per crudeltà o senza necessità.

Redazione

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