Biglietti GTT in aumento da 1,70 a 2 euro: il malumore dei cittadini
I cittadini di Torino non hanno apprezzato il rincaro dei biglietti per il servizio di trasporto pubblico GTT
Le parole pronunciate dal sindaco di Torino Stefano Lo Russo in merito all’aumento dei biglietti GTT durante una diretta radiofonica martedì 4 luglio hanno scatenato reazioni di disapprovazione e suscitato malumore. «Oggi dobbiamo uscire da un momento di difficoltà e difficilmente potremo non adeguare le tariffe al tasso di inflazione», ha commentato il Primo Cittadino. Tutti, però, si sono detti contrari all’aumento del costo del biglietto di tram e metropolitana. In testa a questa opposizione si trovano i sindacati Cgil, Cisl e Uil, che si sono chiaramente espressi contro l’aumento del prezzo del titolo di viaggio GTT da 1,70 euro a 2 euro.
Secondo i sindacati, il rincaro dei biglietti GTT avrebbe un impatto diretto sulla fascia più vulnerabile, in particolare sugli anziani e i residenti in periferia. Inoltre, sorgono dubbi riguardo alla qualità del servizio offerto dal trasporto pubblico locale: vale davvero 2 euro?
Un servizio di peggioramento
I sindacati sostengono che oltre all’incremento dei costi previsti dal modello tariffario, si sta assistendo a un peggioramento del servizio offerto dal sistema di trasporto pubblico locale. Segnalano una riduzione delle corse e una grande incertezza sugli orari. Questa situazione porterebbe la popolazione a utilizzare in modo più massiccio l’automobile, creando una contraddizione.
Secondo i sindacati, questa scelta avrebbe conseguenze negative sia sull’economia che sull’ambiente. Aumentare il prezzo del biglietto di 30 centesimi non preoccupa solo per le implicazioni economiche, ma anche per gli obiettivi di riduzione dello smog e del traffico veicolare in città. Le politiche annunciate dal centrosinistra durante la campagna elettorale sembrano essere contraddette da questa decisione.