Bagarre in Sala Rossa su Askatasuna: scontro acceso tra sindaco e opposizione
Tensione in Sala Rossa a Torino: scontro tra il sindaco Lo Russo e il centrodestra su Askatasuna. Fischi, proteste e accuse in consiglio comunale.

Nasi da clown e urla contro Lo Russo: il consiglio comunale esplode di tensione
Bagarre in Sala Rossa; il consiglio comunale di Torino, riunitosi ieri, è stato teatro di momenti di alta tensione, con accuse reciproche tra il sindaco Stefano Lo Russo e l’opposizione di centrodestra. Il tema scottante? Il centro sociale Askatasuna, al centro di una polemica infuocata che da mesi divide il dibattito politico cittadino.
Il punto di rottura si è verificato quando il primo cittadino ha definito “storico” il sopralluogo effettuato il 27 febbraio scorso all’interno del centro sociale. Un’affermazione che ha provocato l’ira dell’opposizione, che ha interpretato il termine come un’inaccettabile legittimazione di un’occupazione abusiva. La reazione è stata immediata e fragorosa: nasi da clown, fischi e grida di “vergogna” rivolti a Lo Russo e alla maggioranza comunale.
Scontro sull’occupazione: centrodestra all’attacco, Lo Russo prova a difendersi
Il centrodestra non ha esitato a criticare duramente il sindaco e la sua giunta, accusandoli di connivenza con gli occupanti di Askatasuna. L’episodio che ha fatto esplodere la tensione risale alla visita del 27 febbraio, quando i consiglieri comunali di centrodestra si sono trovati costretti a camminare su manifesti raffiguranti esponenti politici travestiti da pagliacci, un gesto che hanno considerato un grave affronto.
Elena Maccanti, deputata leghista, ha espresso la sua indignazione con un post su Facebook:
“‼️ VERGOGNA IN SALA ROSSA: IL SINDACO DIFENDE ASKATASUNA, TORINO NON MERITA QUESTO ‼️
Dopo il vergognoso sopralluogo ad Askatasuna, dove i consiglieri comunali sono stati costretti a camminare su manifesti offensivi, oggi in Sala Rossa il Sindaco Lo Russo ha minimizzato tutto, parlando addirittura di ‘fatto storico’. Inaccettabile! Torino merita legalità, sicurezza e rispetto delle regole!”
Dello stesso tenore le parole di Fabrizio Ricca (Lega), che ha attaccato frontalmente Lo Russo:
“Il sindaco parla di un fatto storico riferendosi a un sopralluogo in un posto occupato. Un fatto storico? La civiltà dovrebbe essere la norma!”
Ricca ha inoltre annunciato l’intenzione di chiedere ai ministri competenti di bloccare qualsiasi finanziamento non essenziale per la città, per evitare che fondi pubblici finiscano, direttamente o indirettamente, ad Askatasuna.
Ancora più duro Enzo Liardo (Fratelli d’Italia), che ha definito il sindaco «pavido e ipocrita». Ferrante De Benedictis, anche lui di FdI, ha rincarato la dose:
“Avete dichiarato che Askatasuna fosse vuoto, ma le figuracce sono arrivate anche in televisione. Vi state comportando come gli ultimi idioti!”
Lo Russo: “Non sono il questore, non spetta a me lo sgombero”
Le accuse hanno alimentato la tensione in aula, con ripetute interruzioni della seduta. Il sindaco Lo Russo ha infine preso la parola per rispondere alle critiche, cercando di chiarire la sua posizione:
“Ho un passato da arbitro calcistico, non mi lascio provocare. In questo paese esistono delle regole: io non sono il questore e non spetta a me ordinare lo sgombero. Se ci sono reati, è la Procura che deve intervenire, non il sindaco.”
Anche la maggioranza di centrosinistra ha replicato alle accuse. Sara Diena, di Sinistra Ecologista, ha accusato il centrodestra di alimentare una “narrazione di odio e discriminazione”, mentre il Movimento 5 Stelle ha criticato il fatto che il dibattito politico cittadino sia ormai monopolizzato dalla questione Askatasuna, distogliendo l’attenzione da altre priorità.
Nel frattempo, l’assessore regionale Maurizio Marrone ha annunciato che presenterà ricorso al TAR contro la delibera comunale che prevede un patto di collaborazione per la legalizzazione del centro sociale. La battaglia politica su Askatasuna, dunque, è tutt’altro che finita.