TORINO – Nella provincia di Torino, la presenza degli autovelox è un tema caldo tra gli automobilisti. Ma cosa rende legittima una multa? La chiave sta nell’omologazione e approvazione degli autovelox.
Gli autovelox hanno il compito di monitorare il rispetto dei limiti di velocità imposti dalla legge. Quando un veicolo supera questi limiti, viene identificato e multato attraverso la lettura della targa. Tuttavia, affinché le sanzioni siano legittime, è essenziale che l’autovelox sia sia omologato che approvato. La questione della validità delle multe emesse tramite dispositivi non conformi è stata al centro di una sentenza della Corte di Cassazione, evidenziando l’importanza dell’omologazione e dell’approvazione.
Prima di analizzare le implicazioni legali, è fondamentale capire cosa significano i termini “omologazione” e “approvazione” nel contesto degli autovelox. Sebbene il Ministero delle Infrastrutture abbia affermato che i due termini siano sinonimi, le sentenze giudiziarie hanno spesso contraddetto questa interpretazione.
L’omologazione si riferisce alla verifica unica che un autovelox subisce prima della sua installazione, confermata dal rilascio di un’autorizzazione per il suo utilizzo. Questo processo è disciplinato dall’articolo 192 del Regolamento di attuazione al codice della strada, e una volta omologato, il dispositivo deve essere registrato presso l’Ispettorato generale per la circolazione e la sicurezza stradale.
D’altra parte, l’approvazione è regolamentata dallo stesso articolo ma si riferisce a un processo diverso, richiedendo una documentazione più dettagliata che attesti l’efficacia e la funzionalità del dispositivo. L’approvazione, quindi, è la procedura burocratica successiva, necessaria per poter installare e utilizzare il dispositivo in specifiche aree, come Torino e provincia. Questa differenza sostanziale tra i due termini indica che non sono intercambiabili nel contesto legale.
La Corte di Cassazione ha stabilito un precedente importante, sostenendo un automobilista che aveva ricevuto una multa da un autovelox non omologato. L’automobilista, nonostante la legittimità della multa, ha impugnato la sanzione, catapultando il caso nelle aule del Tribunale di Alessandria. Contrariamente alle aspettative, i giudici hanno convalidato la multa anche in assenza dell’omologazione del dispositivo, giustificandola con la contestazione immediata della violazione da parte degli agenti di polizia.
Tuttavia, l’automobilista ha fatto ricorso in Cassazione, e la decisione è stata ribaltata, facendo riferimento a una sentenza del 2015. Questa dichiarava l’illegittimità costituzionale di una parte dell’articolo 45 del codice della strada. La Corte ha sottolineato la necessità di omologazione e approvazione per la legittimità delle multe, invalidando quelle basate su dispositivi che non soddisfano entrambi i criteri.
Se un conducente riceve una multa da un autovelox e crede ci siano motivi per contestarla, può presentare ricorso al giudice di pace o al prefetto, a seconda delle circostanze. La procedura richiede la presentazione di un ricorso dettagliato, e ci sono specifiche finanziarie e temporali da considerare, come la necessità di pagare un contributo unificato e rispettare determinati termini per l’invio.
In assenza di una risposta entro i termini stabiliti, il ricorso si considera accolto; altrimenti, c’è la possibilità di ulteriori passaggi legali. È importante sottolineare che, sebbene il processo sia gratuito, potrebbero sorgere costi aggiuntivi se il ricorso viene respinto.
La frequente contestazione delle sanzioni e le decisioni della Corte di Cassazione indicano la necessità urgente di un intervento chiarificatore da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Un tale intervento deve risolvere le ambiguità legate all’omologazione e all’approvazione degli autovelox. Inoltre devono fornire linee guida chiare per garantire l’applicazione coerente della legge e proteggere i diritti degli automobilisti.
La questione degli autovelox omologati non è solo una preoccupazione per i conducenti. Essa riflette la necessità di maggiore trasparenza e precisione nelle pratiche di applicazione della legge. Solo attraverso una definizione più chiara delle normative e una rigorosa aderenza a queste è possibile garantire equità e giustizia nella gestione delle infrazioni stradali.
Negli ultimi anni, la mobilità sostenibile è diventata una priorità globale, con l'auto elettrica che…
Attivare la "modalità Batman" su WhatsApp è possibile grazie all'utilizzo di applicazioni di terze parti…
Paul Kagame conduce le elezioni presidenziali in Ruanda con il 99,15% dei voti, secondo i…
Andrea Cerutti, consigliere regionale della Lega, propone un regolamento regionale per valorizzare gli infermieri del…
Il 28 e 29 marzo, la linea 4 del tram di Torino vedrà una modifica…
La riqualificazione dell'area Ex Rubbertex a Torino, guidata da Andrea Cerutti e sostenuta dalle forze…
This website uses cookies.