“Anch’io sto disattivando!”, il nuovo post-bufala che spopola sui gruppi Facebook di Torino e del Piemonte
“Anch’io sto disattivando!”, il nuovo post-bufala che spopola sui vari profili Facebook e sui gruppi di Torino e del Piemonte
“Anch’io sto disattivando! Così ora lo stanno facendo, appena annunciato su Channel 4 News. Facebook addebiterà a tutti gli utenti a partire da lunedì”. Esordisce così il nuovo post-bufala che sta circolando in modo virale su Facebook, sia tramite profili privati, sia tramite post condivisi sui gruppi locali, come ad esempio in quelli dedicati alla città di Torino e nel Piemonte.
“Puoi fare un’opt-out facendo questo. Tieni il dito su questo messaggio e copialo. Non si può condividere. Non do il permesso a Facebook di addebitare 4,99 dollari al mese sul mio account, anche; tutte le mie foto sono di mia proprietà e NON di Facebook!!! Un ringraziamento speciale a Larry per questo consiglio legale…. e a Tim Barker per aver pubblicato queste informazioni: A causa del fatto che tutti stanno lentamente venendo dirottati, si dirottati non hackerati, stanno dirottando i nostri account, ora ancora di più. Giusto in caso di avviso: un avvocato ci ha consigliato di postare questo. La violazione della privacy può essere punita dalla legge”, prosegue il post.
“NOTA: Facebook Meta è ora un ente pubblico. Tutti i membri devono pubblicare una nota come questa. Se non pubblichi un comunicato almeno una volta, si capisce tecnicamente che stai consentendo l’uso delle tue foto, così come le informazioni contenute negli aggiornamenti di stato del tuo profilo. DICHIARO CHE NON DO A FACEBOOK META IL MIO PERMESSO DI USARE NESSUNO DEI MIEI DATI O FOTO PERSONALI. Copia e incolla, non condividere. Sto ricevendo più post pubblicitari di vendita che post degli amici. Tieni il dito ovunque in questo post e clicca su ” copia”. Vai alla tua pagina dove dice “A cosa stai pensando”, conclude.
Spiegazione molto semplice
Questo post, che proclama il divieto a Facebook di utilizzare foto e dati personali degli utenti, include nomi di presunti avvocati non specificati, mirando a rendere più credibile il contenuto. È altresì menzionato un inesistente “Channel 4 News” come fonte dell’informazione. Altri dettagli nel messaggio risultano essere privi di senso, e l’intero comunicato presenta carenze sia in termini di stile che di correttezza grammaticale.