Torino come Brooklyn: storia del Ponte Sospeso Maria Teresa
Non tutti sanno che agli inizi del ‘900 una parte di Torino aveva un aspetto simile a Brooklyn, grazie al Ponte Sospeso Maria Teresa
Poche persone sono a conoscenza di un particolare ponte esistito agli inizi del ‘900 tra le sponde del Po a Torino che conferiva alla città un aspetto come quello di Brooklyn. Parliamo del Ponte Sospeso chiamato Maria Teresa che fino al 1907 si trovava nei pressi dell’attuale Corso Vittorio Emanuele II (all’epoca Viale del Re).
Costruito nel 1840 grazie un accordo tra il sovrano e una società privata, che detenne il diritto di riscuotere un pedaggio per 70 anni, il Ponte Sospeso prendeva il nome da Maria Teresa d’Asburgo-Lorena, moglie del re Carlo Alberto. Misurava una lunghezza di 127 metri e una larghezza di 6. La struttura – completamente in ferro – fu opera dell’ingegnere francese Paul Lehaitre.
I problemi strutturali
Il “Ponte di Ferro“, così chiamato dai residenti, aveva due marciapiedi laterali rialzati di 60 centimetri. Era sorretto da alcuni cavi in acciaio ancorati a quattro torri di oltre 14 metri di altezza. Nei primi anni, sembrò apportare un beneficio alla viabilità della città. Tuttavia, dal 1879 i cavi cominciarono a deteriorarsi e i costi di manutenzione si fecero sempre più alti.
Nel 1881 il Comune di Torino decise di acquistarlo e cancellare il pedaggio, ma non riuscì a sostenere le spese per le riparazioni. Per questo venne smantellato nel 1897 e sostituito con una struttura più resistente, l’attuale Ponte Umberto I, in onore al re ucciso pochi anni prima a causa dell’attentato di Monza. La bellezza estetica del Ponte Sospeso spinse alcuni cittadini torinesi a chiedere al Comune di evitare la sua demolizione, al fine di spostare la struttura in una zona meno trafficata per risparmiare sui costi di manutenzione. Sfortunatamente non fu possibile accogliere la richiesta.