Amaro San Simone, storia del drink simbolo di Torino
San Simone: storia dell’amaro simbolo di Torino che dalla città sabauda ha conquistato l’Italia
Un bicchierino di San Simone, l’amaro tradizionale alle erbe di Torino, è il modo ideale per terminare un piacevole pasto nella città sabauda. Le sue caratteristiche distintive comprendono un aroma intenso, un sapore delizioso, proprietà benefiche e una lunga storia ricca di fascino. Oggi, l’azienda omonima prepara l’Amaro San Simone. La bevanda alcolica prende il nome da una confraternita di monaci che viveva a Torino nel 1500, nella contrada Dora Grossa, ora nota come via Garibaldi. Questi sapienti monaci, consapevoli delle virtù curative delle piante, dei loro frutti e delle loro radici, creavano un elisir depurativo a base di erbe per migliorare la circolazione del sangue.
Dagli anni ’50 ai nostri giorni
La ricetta di questo elisir di erbe medicinali creato dai monaci riemerse negli anni ’50, negli archivi dell’Antica Officina Farmaceutica San Simone. A partire da questa ricetta originale, si sviluppò una versione più gradevole per rispondere meglio alle preferenze dei clienti. Nel decennio successivo, presso la stessa Officina Farmaceutica, venne perfezionata l’attuale formula dell’Amaro San Simone. Inizialmente, l’azienda si dedicò alla produzione esclusiva per le farmacie, ma successivamente ampliò la sua distribuzione a causa del crescente successo.
Da allora, il mitico San Simone è diventato uno dei protagonisti indiscussi della cucina piemontese, grazie alle sue 34 piante ed erbe selezionate, principalmente provenienti dalla zona circostante, e alla sua caratteristica e unica bottiglia. Con un grado alcolico del 26°, tradizionalmente si serve a temperatura ambiente, anche se è altrettanto delizioso quando servito freddo. Da qualche anno, ormai, questo tipico amaro sabaudo ha oltrepassato i confini regionali raggiungendo altre città come Milano e Roma. Per i torinesi che si trovano fuori città ora ci sono maggiori possibilità di trovarlo!