Motorizzazione di Torino ancora nel caos: sei mesi d’attesa per l’esame di guida
La Motorizzazione di Torino nuovamente nel caos: chi cerca di prenotare un esame di guida rischia di dover fissare l’appuntamento tra almeno sei mesi
La Motorizzazione di Torino è di nuovo nel caos: le pratiche per l’esame di guida rischiano un ritardo di oltre sei mesi. Questo nonostante i turni straordinari messi in atto per recuperare il rallentamento dovuto alle restrizioni del Covid. Secondo quanto riportato su La Stampa, gli uffici della Motorizzazione sono riusciti a gestire circa 3.000 pratiche ferme per i fogli rosa, riducendo le domande da 14.000 a 11.000. Di recente, la produzione della Motorizzazione è tornata ai suoi standard e ora cominciano a registrarsi le prime difficoltà.
Unasca Autoscuole Torino, l’ente di categoria delle scuole guida, ha spiegato che “a gennaio il calendario e i dati comunicati indicano una riduzione del 33% degli esami da svolgere”. Ed ecco che per un esame presso la Motorizzazione di Torino si rischia un periodo di attesa lungo almeno sei mesi. A peggiorare la situazione, il pensionamento di altri 4 tecnici della Motorizzazione previsto nel 2022.
Carenza di personale
“Occorrono misure straordinarie per fronteggiare la carenza di personale: le assunzioni vanno a rilento e probabilmente non rappresentano la soluzione definitiva. Riconosco e apprezzo lo sforzo per aumentare gli esami negli scorsi due mesi, ma la prossima programmazione non è sufficiente per prenotare tutti gli allievi con foglio rosa in scadenza”, ha dichiarato a La Stampa il segretario provinciale di Unasca Autoscuole, Lorenzo Forneris. “Questi ultimi sono stati salvati dalla proroga dello stato di emergenza con cui è viene automaticamente posticipata la scadenza del foglio rosa. Da febbraio sarà necessario riportare i ritmi di svolgimento degli esami sui livelli di ottobre e novembre. Altrimenti i tempi di attesa subiranno un allungamento preoccupante”.
Anche la deputata della Lega Elena Maccanti è intervenuta sulla vicenda, chiedendo al ministro dei Trasporti di intervenire “sulla gravissima situazione delle motorizzazioni, che continuano a soffrire di una grave carenza di personale, con tempi di attesa indegni di un paese civile”.